Regia di Ninì Grassia vedi scheda film
Stavolta Grassia ci risparmia sceneggiate patetiche (riservate a D'Angelo) e sparatorie stucchevoli (riservate a Merola), concentrandosi su un sodalizio artistico giovanile. Tale solarità è destinata al lancio - mai avvenuto - di Marc Daimon, il cui nome è un insulto all'intelligenza e alla lingua inglese. Le locations adibite alle esibizioni canore e alle danze sono lussuose (pur se penalizzate da una fotografia ... penosa); gli interpreti saranno pure bravi nelle loro pratiche, eccetera ... Ma, sul piano cinematografico, nessuna qualità riscontrabile salverebbe tale scialba opera dall'etichetta dell'amatorialità e dal destino dell''anonimato. Col senno di poi, l'unico motivo di interesse può essere un cameo giovanile dell'utente ROSARIO, nel ruolo di uno speaker - doppiato dall'altoparlante (!) - che sembra il clone di David Hasselhoff. Una curiosità: tale utente, nato come attore-feticcio del regista, diverrà con gli anni un suo accanito detrattore ...
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