Jeff Costello è un killer che, eseguito l'omicidio commissionatogli, sfugge all'arresto aiutato dalla sua amante. La sua vita è appesa a un filo, braccato dalla polizia e dai suoi mandanti. Frank decide di adottare una soluzione estrema. Il titolo originale dà bene l'idea del film, una intensa e amara meditazione sul destino e la solitudine. Quelli di Melville sono antieroi, i suoi tempi sono minuziosi e dilatati, la sua suspence è tutta morale. La maschera inmperturbabile di Delon serve perfettamente allo scopo. Un capolavoro di stile.
Con un approccio minimalista e narrativamente lineare, Melville riscrive gli stilemi del noir lavorando su astrazioni silenziose di spazi e gesti, e lasciando che sia la mdp, più dei dialoghi, a raccontare una vicenda dai marcati tratti esistenzialisti. Ineccepibilmente magnetico il gelido Alain Delon.
l'ignobile titolo italiano faceva pensare al peggio, ma invece è un film notevole, sia pure ben al di sotto del punteggio filmTv. Il sicario braccato dall'ostinato ispettore: un glaciale Delon e uno straordinario Perrier. dramma e tensione senza i disgustosi splatter e ammazzamenti chiassosi tanto cari al cinema successivo.
Il "Samurai" Delon e l'incontro con la morte, di mezzo c'è il rigore essenziale del polar di Melville, gran maestro che qui compone un mosaico cinematografico sul fatalismo.
Frank Costello faccia d'angelo è la filosofia del samurai applicata al Polar col rigore di Jean Pierre Melville sul viso, sullo sguardo, su tutto Alain Delon...e già basterebbe ma il film è anche tanto altro...
Ma di quale capolavoro stiamo parlando?? Questa è solo spazzatura!!! un poliziesco dalla storia strampalata e di un killer incapace e demente come il resto dei personaggi nei rispettivi ruoli.
L'estremo specialismo delle due professioni a confronto rende impossibile il conforto che deriverebbe dall'effusione sentimentale ma non esclude, anzi implica necessariamente, una rigorosa deontologia professionale.
Regia strepitosa. Un distillato di cinema da gustare lentamente come un cognac.Sconsigliatissimo ai consumatori di film "usa-e-getta", "fracassoni" o "di efffeti sbegiali".Consigliatissimo a tutti gli altri.voto 9/10
"Il n'y a pas de plus profonde solitude que celle de samouraï si ce n'est celle d'un tigre dans la jungle... peut-être..."(Le Bushido? No: Jean-Pierre Melville) Con questa citazione apparentemente tratta dal Bushido e non presente nell'ignominiosa versione italiana si apre il capolavoro di Melville. Se è vero che i primi dieci minuti di un film ci introducono alle scelte… leggi tutto
Se non fosse per quella bella faccia d'angelo che si è ritrovato, Alain Delon non avrebbe mai potuto sfondare nel mondo del cinema. Ciò nonostante si è trovato a lavorare con registi del calibro di Antonioni, Deray, Leconte, Losey, Visconti e Zurlini. Potere del sex appeal. Che non manca neppure a Frank Costello, uscito indenne da un confronto all'americana dopo aver… leggi tutto
Faccio veramente fatica ad accodarmi alla critica che fa rientrare questa pellicola tra le vette del genere noir/gangster.
Sebbene si debba riconoscere un certo fascino in una fotografia livida, nella sordida ambientazione dell'appartamento del protagonista, nella disillusione del personaggio (l'enigmatico comportamento di Costello, soprattuto nel finale, in cui la sua natura da "samurai"… leggi tutto
E’ morto il più bello di tutti.
Il più affascinante, il più egocentrico, il più carismatico, il più canaglia, il più… potrei continuare con tanti altri aggettivi,…
Frank Costello, giovane killer trentenne, dopo essersi procurato un alibi, uccide su commissione il titolare di un locale notturno di Parigi. Le successive indagini, dirette da un caparbio ispettore, si concentrano su di lui, il quale rimane tuttavia a piede libero, grazie a diverse false testimonianze, una delle quali è offerta da Valerie, la pianista del locale. Sfuggito ad un tentativo…
Spesso ci si lamenta degli adattamenti italiani dei dialoghi dei film stranieri. Ma è innegabile che trasportare in un'altra lingua e cultura il… segue
Mi capita molto spesso di leggere le liste dei film preferiti dalla gente, qui su Filmtv o più generalmente in giro per il web. Mi capita anche di imbattermi nelle videorecensioni su Youtube della new wave della critica on-line e non di rado anche nei tradizionali siti web o forum. Trovare qualcuno che parla de "Le Samouraï" di Jean Pierre Melville è molto…
Faccio veramente fatica ad accodarmi alla critica che fa rientrare questa pellicola tra le vette del genere noir/gangster.
Sebbene si debba riconoscere un certo fascino in una fotografia livida, nella sordida ambientazione dell'appartamento del protagonista, nella disillusione del personaggio (l'enigmatico comportamento di Costello, soprattuto nel finale, in cui la sua natura da "samurai"…
Per quanto pacifici siano i tempi, la morte è il supremo movente per i samurai. Se un samurai temesse la morte, o la scansasse, in quello stesso istante cesserebbe di essere un samurai. (Yukio Mishima)
Potremmo partire da qui, da un aforisma di Mishima, scrittore giapponese morto anch'egli come un Samurai.
Perché in questo film vi è un afflato della morte in ogni…
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Commenti (13) vedi tutti
Un film di discreto livello, ma nulla di eccezionale.
commento di Falco00Con un approccio minimalista e narrativamente lineare, Melville riscrive gli stilemi del noir lavorando su astrazioni silenziose di spazi e gesti, e lasciando che sia la mdp, più dei dialoghi, a raccontare una vicenda dai marcati tratti esistenzialisti. Ineccepibilmente magnetico il gelido Alain Delon.
commento di Stefano Ll'ignobile titolo italiano faceva pensare al peggio, ma invece è un film notevole, sia pure ben al di sotto del punteggio filmTv. Il sicario braccato dall'ostinato ispettore: un glaciale Delon e uno straordinario Perrier. dramma e tensione senza i disgustosi splatter e ammazzamenti chiassosi tanto cari al cinema successivo.
commento di gherritIl n'y a pas de plus profonde solitude que celle du samouraï si ce n'est celle d'un tigre dans la jungle... peut-être..
leggi la recensione completa di SoldatopalladilardoIl "Samurai" Delon e l'incontro con la morte, di mezzo c'è il rigore essenziale del polar di Melville, gran maestro che qui compone un mosaico cinematografico sul fatalismo.
leggi la recensione completa di GIMON 82Frank Costello faccia d'angelo è la filosofia del samurai applicata al Polar col rigore di Jean Pierre Melville sul viso, sullo sguardo, su tutto Alain Delon...e già basterebbe ma il film è anche tanto altro...
commento di marco biMa di quale capolavoro stiamo parlando?? Questa è solo spazzatura!!! un poliziesco dalla storia strampalata e di un killer incapace e demente come il resto dei personaggi nei rispettivi ruoli.
leggi la recensione completa di BradyL'estremo specialismo delle due professioni a confronto rende impossibile il conforto che deriverebbe dall'effusione sentimentale ma non esclude, anzi implica necessariamente, una rigorosa deontologia professionale.
commento di michelRegia strepitosa. Un distillato di cinema da gustare lentamente come un cognac.Sconsigliatissimo ai consumatori di film "usa-e-getta", "fracassoni" o "di efffeti sbegiali".Consigliatissimo a tutti gli altri.voto 9/10
commento di sokurovUn capolavoro, una vetta del polar.
commento di wundtVoto 7. Originalissimo e moderno, resta indimenticabile il personaggio di Delon, così come il suo passerotto in gabbia. [16.08.2007]
commento di PPBellissimo! uno dei più bei film che ho visto!
commento di ronkMelville for President!!
commento di movieman