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La bara bianca

Regia di Daniel de la Vega vedi scheda film

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La recensione su La bara bianca

di undying
2 stelle

Horror del tutto sconclusionato, privo di ritmo nonostante le maldestre scene d'azione. Inseguimenti in macchina poco convincenti, recitazioni surreali, qualche scena splatter e una trama delirante. Letteralmente: una castroneria di rara bruttezza!

 

locandina

La bara bianca (2016): locandina

 

In fuga dal marito, Virginia è in viaggio con la piccola figlia Rebecca. Durante una sosta nell'amena località di Moriah, scopre con orrore che Rebecca è stata rapita da qualcuno su un carro attrezzi. L'inseguimento del mezzo si conclude con un incidente mortale per la madre. Provvisoriamente mortale, perché Virginia viene tratta miracolosamente (redi)viva dalla bara - da parte di un non meglio definito personaggio - solo per scoprire che la figlia è destinata a un sacrificio rituale, assieme ad altri due bambini. Virginia ha 24 ore di tempo prima di tornare alla morte (!). Le tre madri si incrociano, alla ricerca di una bara bianca, unico sistema per evitare il sacrificio dei figli. Ma la bara è una sola, e i bambini tre.

 

Julieta Cardinali

La bara bianca (2016): Julieta Cardinali

 

C'è da perdere la testa nel cercare di riassumere un film così sconclusionato e privo di minima logica, dove i personaggi muoiono, poi risorgono, poi muoiono di nuovo, ma risorgono un'altra volta. Il cineasta argentino Daniel de la Vega mette in fila una serie di castronerie, senza soluzione di continuità e anche dopo i titoli di coda (vedere per credere), da lasciare basiti. Non azzecca una sequenza che una: la tensione, il brivido, l'orrore e soprattutto l'interesse verso i protagonisti, sfuggono alla telecamera, eclissandosi agli occhi dello spettatore come neve al sole. Non sarà una citazione a Fulci (la sepoltura prematura) a rendere più interessante un film che non ha capo né coda. Ramiro García Bogliano e Adrian Garcia Bogliano sono gli autori di una sceneggiatura talmente brutta al cui confronto gli horror di Mario e Andrea Bianchi sembrano gioielli di inestimabile valore. Le scene d'azione appaiono del tutto false, come parte delle interpretazioni, a cominciare da Julieta Cardinali, la protagonista, costretta a rendere credibili risvolti narrativi (la resurrezione) e psicologici (la scelta finale) del tutto implausibili. Due o forse tre scenette splatter del tutto indolore completano il profilo de La bara bianca: un horror da evitare come la peste! Dispiace che uno dei fratelli Onetti (Luciano) sia stato coinvolto nell'operazione, anche se il suo contributo (la colonna sonora) rimane l'unica cosa degna di nota.

 

scena

La bara bianca (2016): scena

 

Perle trash: fare di peggio è impossibile

 

Virginia si ferma da una coppia di vecchi, seduta all'aperto nel mezzo del nulla, per domandare dove si trova un posto chiamato Trinità. I due indicano una chiesa e quando vedono che la donna sta per risalire in auto, l'anziana se ne esce con questa frase: "Vai di fretta! Io credevo che ti fermavi a prendere il sole, a quest'ora non fa male!"

 

Per raggiungere il luogo del rituale finale, Virginia ricorre ad un insolito TomTom mentre guida: la testa di un prete, con inciso sul cranio una mappa!

 

Julieta Cardinali

La bara bianca (2016): Julieta Cardinali

 

"Un cinico è uno che, quando sente profumo di fiori, si guarda in giro per vedere dov’è la bara." (Henry Louis Mencken)

 

Trailer 

 

F.P. 02/06/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 70'25")

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