Diverse giovani donne provano a costruirsi il proprio futuro, ognuna a modo proprio, affrontando le varie crisi che nascono dai comfort legati al privilegio di classe.
Note
Liberamente ispirato a Il Castello di Barbablù di Béla Bartók.
Corpi giovani scolpiti ed esibiti che si scelgono ed attraggono a sé al verificarsi dell'esistenza di determinate condizioni di rango e ceto sociale.
L'estasi di momenti di relax trascorsi in contemplazione assorta e nell'inerzia indolente e calcolata. Da un'opera di Bartok un film sul fascino annoiato e inerte della giovane borghesia che conta.
VENEZIA 73 - ORIZZONTI
Un piccolo curioso film che unisce già da solo diversi angoli del mondo più disparati: da un racconto francese di Charles Perrault, il compositore ungherese Bela Bartok trasse l'opera breve Il castrllo di Barbablù. Da quest'ultima il regista argentino Gaston Solnicki trae il suo curioso ed estetizzante film Kékszakallù (in ungherese… leggi tutto
Dire. Occorre saper dire. L’espressione può anche rimane imperfetta e incompiuta, ma non deve mai deliberatamente ritrarsi nella sfera esclusiva del pensiero personale. Se l’ispirazione è incontrollabile, lo stesso non vale per la sua esternazione. Comunicare è un concreto impegno assunto verso il mondo. Ma Gaston Solnicki preferisce fermarsi… leggi tutto
Dire. Occorre saper dire. L’espressione può anche rimane imperfetta e incompiuta, ma non deve mai deliberatamente ritrarsi nella sfera esclusiva del pensiero personale. Se l’ispirazione è incontrollabile, lo stesso non vale per la sua esternazione. Comunicare è un concreto impegno assunto verso il mondo. Ma Gaston Solnicki preferisce fermarsi…
VENEZIA 73 - ORIZZONTI
Un piccolo curioso film che unisce già da solo diversi angoli del mondo più disparati: da un racconto francese di Charles Perrault, il compositore ungherese Bela Bartok trasse l'opera breve Il castrllo di Barbablù. Da quest'ultima il regista argentino Gaston Solnicki trae il suo curioso ed estetizzante film Kékszakallù (in ungherese…
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Commenti (2) vedi tutti
Ermetica rielaborazione cinematografica di un'opera lirica di Bela Bartok.
leggi la recensione completa di OGMCorpi giovani scolpiti ed esibiti che si scelgono ed attraggono a sé al verificarsi dell'esistenza di determinate condizioni di rango e ceto sociale. L'estasi di momenti di relax trascorsi in contemplazione assorta e nell'inerzia indolente e calcolata. Da un'opera di Bartok un film sul fascino annoiato e inerte della giovane borghesia che conta.
leggi la recensione completa di alan smithee