Regia di Bill Morrison vedi scheda film
"Dawson City" non è solamente la storia incredibile del ritrovamento di centinaia di film creduti perduti, ma è la storia del ritrovamento di una civiltà, paragonabile a una delle più importanti scoperte archeologiche. Bill Morrison costruisce un film documentario solo per immagini e per spezzoni delle vecchie pellicole ritrovate: un gigantesco lavoro di montaggio, splendido, per raccontare un'epoca e un territorio, fra la fine dell'ottocento e la fine del novecento. Un lavoro sulla memoria, sul ricordo, sul cambiamento della società, sui sogni. Due ore che volano via, intrappolati in una capsula del Tempo ritrovata dentro a una piscina sepolta, dove il permafrost ha conservato bobine, uomini e storie. Soprattutto storie, visto come i personaggi narrati nel doc, siano volenti o nolenti, partecipi di questa meravigliosa concatenazione di fatti, sopravvissuti a incendi, intemperie e morti. Dawson City siamo anche noi, non è solo una città estemporanea ma è archetipo del Tempo che passa, della trasformazione e dei miracoli, più o meno grandi. Bellissimo. Edizione splendida, fra l'altro, della Cineteca di Bologna.
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