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Big Big World

Regia di Reha Erdem vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Big Big World

di alan smithee
7 stelle

Orfani in fuga per non essere divisi: Ali e Zuhal si lasciano dietro le spalle il sangue e trovano rifugio in una foresta madre benigna e protettrice che riesce ad isolarli dal resto della cruda e drammatica realtà. Un film che punta lo sguardo su una visione estatica e paradisiaca di un mondo parallelo in cui conviene rifugiarsi e vivere davvero

VENEZI 73 - ORIZZONTI

Due orfani legatissimi uno all'altro si trovano spiazzati quando la ragazza viene data in affidamento ad una famiglia.

Il ragazzo, più grande di lei di alcuni anni, si reca presso la famiglia affidataria dichiarando di essere il fratello e richiedendola indietro. Ovviamente viene cacciato, ma quando apprende dalla moglie del capofamiglia che suo marito intende far divenire la ragazza lasua seconda moglie, roso dall'ira si arma di coltello e fa una stage, preevando la ragazzina.

In fuga su un motorino, i due troveranno rifugio presso un bosco, stabilendosi in na tenda di fortuna costruita sullo scheletro di una vecchia struttura in ferro arrugginito, e vivendo allo stato brado una vita sospesa tra l'incanto di una natura completamente selvaggia ed una amore platonico e fraterno inventato per l'occasione assieme alla loro nuova identità: Mi-Mi lei, Kum-Kum lui.

Un film sospeso e contemplativo che dopo un incipit accelerato si ferma bruscamente e si lascia andare al potere delle immagini e alle sensazioni evocative ispirate da una natura incontenibile e lussureggiante.

 

Perennemente invaso da una musica semplice e ricorrente che ha il potere di dare solennità alle lunghe riprese contemplative ricche di simbolismi e suggestive nel taglio  delle inquadrature sempre molto studiate e ad effetto, Big Big World denota una grande maturità di regia da parte del suo inesta turco Reha Erdem, già attivo fino a fin anni '80, ed una capacità di narrazione per immagini che riesce a prendere e catturare lo spettatore senza incalzarlo di svolte narrative repentine o inutili colpi di scena, puntando a fondere i due inquieti protagonisti nell'ambito di un contesto naturale che è persino di più che un nuovo habitat, fore addirittura un nuovo mondo in cui rifugiarsi eliminando ogni contatto con la cruda e drammatica realtà che  li vede ricecati e colpevoli.

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