Regia di Rama Burshtein vedi scheda film
Una Bridget Jones israeliana viene lasciata a dodici giorni dal matrimonio, ma non demorde, rischiando persino di sposare il clone di Bon Jovi.
L'eccentrica e briosa regista Rama Bursthein
VENEZIA 73 - ORIZZONTi
Rama Bursthein, simpatica, vivace ed appariscente regista israeliana, si abbona con una certa scaltrezza commerciale alla commedia brillante a sfondo "wedding day". E ci sforna l'ennesima tiritera tutta sentimenti, sorrisi e calcolata malinconia esistenziale, incentrata su una Bridget Jones mediorientale sfortunata con gli uomini, ma dinamica e pasticciona al modo giusto: prerogativa non perdersi d'animo e proseguire nel suo intento a salvaguardia del nucleo familiare.
Lasciata dal fidanzato a meno di due settimane dalla cerimonia, la ragazza non annulla la data dell'evento, ma anzi finisce di organizzare i dettagli del banchetto, convinta e determinata del fatto che l'uomo della sua vita apparirà come per incanto.
L'attrice protagonista in sala Darsena.
Indovinare che tutto ciò accadrà alla nostra titolare di una "fattoria didattica" (espediente ruffiano per mettere in campo pure qualche animaletto a delizia del pubblico disposto a cascarci) davvero costituisce retorica facile e prevedibile.
La commedia, furba e spigliata, ammicca e ridicolizza come è ormai consuetudine i costumi di una società chiusa in sé stessa che non fa molto per aprirsi verso i terzi.
Gli attori, presenti in sala, tutti belli e pure simpatici ed espansivi, non riescono ad allontanarci dall'idea di una operazione troppo furba e calcolata che attinge dai capisaldi della commedia brillante di ogni tempo, preoccupandosi solo di adattarsi ad un contesto sociale ridotto un pò troppo fastidiosamente a farsa.
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