Regia di Francesco Nuti vedi scheda film
La crisi della coppia - di tutte le coppie - secondo Nuti va ragionando per argomenti di grana grossa, sciorinando situazioni molto stereotipate e dialoghi non eccessivamente incisivi, ma fondamentalmente non può che dirsi riuscita. Perchè i due protagonisti, al di là della trama piuttosto superficiale, vivono di sentimenti veri e sono disegnati adeguatamente: soprattutto Nuti, mentre la Bouquet ha un evidente ruolo di spalla - il che può far scaturire pure qualche accusa di misoginia non del tutto infondata. Perchè, come tutte le storie d'amore, deve nutrirsi di disperazione e di nevrosi (e come 'cinema di nevrosi' quello di Nuti può solo farsi invidiare da quello dei suoi colleghi conterranei) e raggiungere un equilibrio soltanto nello squilibrio; il finale accomodante è il solo possibile, in effetti. Nuti dietro la macchina da presa ha tocco ed ambizione, davanti è Nuti e tanto basta: comico, ironico, drammatico, il regista/attore toscano snocciola anche qualche trovata indiscutibilmente intrigante (le donne che raccontano i loro rapporti sentimentali durante l'atto sessuale, guardando in camera). 6/10.
Lui è violento e possessivo, lei vuole sentirsi libera ed emancipata: si amano e si odiano, si riavvicinano e fuggono. Fino a che lui impazzisce del tutto e la sequestra; l'avvocato in tribunale ricostruisce la storia, che comunque avrà lieto fine.
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