Uno sguardo ai musei sorti negli ex campi di concentramento, luoghi che in Europa sono rimasti come ricordi dolorosi del passato, fabbriche dove gli esseri umani erano trasformati in cenere. Trasformati inluoghi della Memoria aperti al pubblico, sono visitati da migliaia di turisti ogni anno. Perché le persone ci vanno? Che cosa stanno cercando?
Note
Il titolo fa riferimento all'omonimo libro di W.G. Sebald.
Lucida testimonianza sul comportamento delle persone che, visitando questo luogo doloroso, diventano fabbricanti e al tempo stesso fruitori di un indecente turismo da luna-park degli orrori.
Lo sguardo in camera. Il centro, forse, dell'ultimo cinema di Loznitsa, certo il perno nodale di Sobytie (2015) e Austerlitz. Quest'ultimo, vagamente ispirato all'omonimo romanzo di Sebald, si costruisce su una successione di freddissimi pianisequenza immobili e in bianco e nero, quasi come in un Lav Diaz. Il percorso è razionale e preciso, Loznitsa si sposta… leggi tutto
L'unico horror moderno (in)concepibile oggi.
Un terribile ed agghiacciante film dell'orrore che non spaventa (più). Un'operazione diaziana ribaltata, eticamente capovolta: al contrario di Lav Diaz, Loznitsa imprime, scolpisce su pellicola la non-memoria, piuttosto che la memoria; la dimenticanza di quest'ultima, riguardante un periodo storico catastrofico.… leggi tutto
INDICAZIONI STRADALI SPARSE PER TERRA Era un anno fertile per il grano come mai in passato, era tutto in abbondanza... Quelli che erano malati cronici e che tanto desideravano la morte, consegnarono finalmente…
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Commenti (1) vedi tutti
Lucida testimonianza sul comportamento delle persone che, visitando questo luogo doloroso, diventano fabbricanti e al tempo stesso fruitori di un indecente turismo da luna-park degli orrori.
commento di Leo Maltin