Regia di Philippe Falardeau vedi scheda film
In biopic sul primo tra i secondi: l'uomo delle sfide perse con coraggio ed onore, in un biopic "ordinario" corretto, un pò convenzionale, ma tutt'altro che banale.
VENEZIA 73 - FUORI CONCORSO
Di fronte alla presenza di CassiuscClay essere secondi era gia' un titolo da primato, e Chuck Weipner nella sua caotica e confusa esistenza ha sempre rappresentato l' emblema e la simpatia, la schiettezza e l'umanità del vinto, dello sfortunato, dell'eterno secondo raggirato dalle beffe del destino e dall'influenza e da una predisposizione al vizio incontrollate.
Di fatto, pur restando sempre un vinto, fu protagonista di un'impresa incredibile: resistere alla potenza di Mohamed Alì ben oltre i 3 round pronosticato, ma anzi arrivando a pochi secondi dalla fine.
Tanto da sfiorare la fine dell'incontro: circostanza che lo avrebbe visto comunque perdente quanto a verdetto, ma con ulteriore maggior sua gloria.
Un biopic di stampo classico girato con cura per i particolari dal regista di Monsieur Lazzaro Philippe Falardeau, che si concentra su una precisa ambientazione dd'epoca e riesce a tirare fuori il meglio da un personaggio indolente ed inaffidabile, ma decisamente simpatico.
Ottima interpretazione quella resa da Liev Schreiber, sulla carta un po' troppo "old" per il personaggio, alla fine invece perfetto per il ruolo.
Lo asseconda una Naomi Watts sua compagna nella vita qui davvero sensuale e inizialmente quasi irriconoscibile nella sua lunga capigliatura cotonata.
Il vero Rocky, da cui Stallone non può non aver preso spunto, senza tuttavia avergli mai riconosciuto un centesimo, rendendo la figura di The bleeder (così soprannominato per i fiumi di sangue che scorrevano abitualmente sul suo viso riempito di colpi ma inaffondabile, durante gli incontri) il re dei vinti.
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