Regia di Andrey Konchalovskiy vedi scheda film
Il paradiso di Andrei Konchalovsky è una stanza in bianco e nero dove tre personaggi seduti di fronte ad un tavolo e vestiti con una camicia che sembra una divisa raccontano come fosse una deposizione le ragioni della loro presenza in quel luogo. In realtà il regista nulla ci dice a proposito dell'ambiente che fa da cornice alle storie dei protagonisti ma ce lo lascia intuire sottraendo alle immagini qualsiasi indizio di realtà che invece si riversa con tutta la sua tragicità nelle scene più drammatiche, quelle che ancora una volta di riportano all'olocausto e ai campi di concentramento dove per opposti motivi si ritrovano una aristocratica russa emigrata in Francia ed entrata nella resistenza e un ufficiale delle SS che un tempo era stato amante della donna. Formalmente ineccepibile (quadro a formato ridotto e immagini stilizzate) "Paradise" smarrisce per strada il terzo personaggio e paga dazio quando si tratta di trovare nell'arte i motivi di un vero coinvolgimento.
(pubblicata su ondacinema.it/speciale 73 festival di Venezia
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta