Regia di Lav Diaz vedi scheda film
Ma per carità.
Lo so che è una totale mancanza di rispetto, imperdonabile, ma mi viene in mente solo Fantozzi. Davanti a questo film filippino in bianco e nero, coi sottotitoli, di quasi 4 ore, mi viene in mente solo Fantozzi. E, sarà un mio limite, non riesco a capire gli intrinseci pregi di questo mattonazzo, osannato da chi se ne intende, cioè dalla critica professionista, e vincitore del Leone d’oro di Venezia, che è il motivo per cui l’ho visto.
La storia è quella di questa donna che si è appena fatta 30 anni di galera, ingiustamente. Esce, decisa a fare vendetta di chi la incastrò. Fine. Storie simili: già viste a bizzeffe, compreso il finale. Quattro ore di rara pesantezza, con tempi orrendamente dilatati, perché io posso anche fare vedere che uno dorme e farlo vedere per 8 ore filate, fino a che si sveglia, ma è arte? A che pro? In tutta onestà, una decisione cervellotica della giuria del 2016, a mio parere. E in concorso c’erano Arrival di Villeneuve, bellissimo, ma soprattutto Frantz, di Ozon, un quasi capolavoro. Ma dai. Ma andassero a cagare. Parere mio, chiaro, per tanti sta roba sarà un capolavoro. Ma dai. Il grande pubblico (non così grande) ha comunque apprezzato abbastanza. Io ci vado giù pesante e scarico un 3. Quattro ore buttate.
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