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Trama

Filippine, fine anni Novanta. Horacia ha trascorso gli ultimi trent'anni in un centro di correzione per donne. Ex insegnante di scuola elementare, conduce una vita tranquilla aiutando gli altri con la lettura e la scrittura. Quando un'altra detenuta confessa di essere la responsabile del crimine di cui è accusata, Horacia viene rilasciata immediatamente e si mette sulle tracce della sua famiglia. Una volta rintracciata la figlia Minerva, Horacia le racconta di essere stata incastrata dall'ex compagno Rodrigo Trinidad solo perché lei lo aveva lasciato per un altro uomo. Continuando poi a ricercare il figlio scomparso Junior, Horacia inizia a spiare Rodrigo con l'aiuto di alcuni disperati, che la informano sui movimenti dell'uomo. Inoltre, in libertà, Horacia si rende conto come il mondo esterno sia terrorizzato dalla dilagante corruzione e dai rapimenti. A poco a poco, la sua indole generosa comincia a maturare sentimenti di vendetta.

Approfondimento

THE WOMEN WHO LEFT: COSA CI MODELLA COME ESSERI UMANI?

Diretto e sceneggiato da Lav Diaz, The Woman Who Left racconta la storia di Horacia, una donna che ha trascorso gli ultimi trent'anni della sua esistenza in un penitenziario. Ex maestra di scuola elementare, è stata arrestata ingiustamente per un crimine che non ha commesso e ha trascorso le sue giornate insegnando alle altre compagne a leggere e scrivere. Quando un'altra detenuta confessa di essere lei l'autrice del delitto per cui Horacia è stata arrestata, la donna viene rimessa in libertà e si ripropone di mettersi sulle tracce di ciò che resta della sua famiglia. Scopre così che il figlio Junior è scomparso e le ricerche la aiutano a capire come la sua terra, le Filippine degli anni Novanta, sia martoriata da dilagante corruzione e da numerosi rapimenti, che inducono la popolazione a vivere nel terrore. Pian piano, la sua personalità calma e tranquilla lascerà spazio a sentimenti di vendetta, soprattutto nei confronti dell'ex compagno.

Con la direzione della fotografia dello stesso Lav Diaz, le scenografie di Popo Diaz e i costumi di Kyla Domingo e Kim Perez, The Woman Who Left viene così descritto dal regista in occasione della partecipazione in concorso al Festival di Venezia 2016: "Cosa ci modella come essere umani? Per cercare di rispondere a questa domanda ho tratto ispirazione da God Sees the Truth, But Waits, una storia breve di Leo Tolstoj. Ho letto la storia molto ma molto tempo fa. Ne ricordo solo la premessa. Ho già dimenticato la storia e i nomi dei personaggi. Mi ricordo però ciò che mi ha colpito veramente quando l'ho letta: nessuno di noi capisce veramente la vita. Non la conosciamo a fondo: questa è una delle verità essenziali dell'esistenza. Alcuni di noi possono però percepire una sorta di continuum, intuendo come le cose che facciamo possano essere consequenziali. Molto più spesso, però, ci atteniamo e soccombiamo alla casualità della vita".

Il cast

A dirigere The Woman Who Left è Lav Diaz, filmmaker filippino. Nato il 30 dicembre 1958, Lavrente Indico Diaz è cresciuto a Cotabato, dove ha maturato il suo interesse nei confronti del mondo del cinema. Regista, sceneggiatore, produttore, montatore, direttore della fotografia, poeta, compositore, scenografo e… Vedi tutto

Commenti (3) vedi tutti

  • Ma per carità.

    leggi la recensione completa di tobanis
  • Film lungo e con varie vicissitudini della Protagonista ma alla fine ci si stanca assai.voto.5.

    commento di chribio1
  • Imprescindibile tassello di una filmografia densa e corposa che sa unire impegno civile/politico ad una rappresentazione poetica ed ispirata della vita di comunità dei borghi più isolati e poveri, il cinema di Diaz riesce ad essere dirompente col il suo b/n tutto riverberi e chiaroscuri potenti, e tagli di ripresa che paiono quadri d'autore.

    leggi la recensione completa di alan smithee
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

alan smithee di alan smithee
9 stelle

Liberamente ispirato ad una novella di Tolstoj, torna in grande e prolifico regista filippino Lav Diaz, conteso più di ogni altro cineasta da ogni festival internazionale. Questa volta come in "Norte", risalta più che in ogni altro suo lavoro, uno stile di esposizione della vicenda maggiormente lineare e  narrativo (oltre che conciso, si fa per dire, ed in rapporto a… leggi tutto

4 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle negative

Raffaele92 di Raffaele92
4 stelle

Ennesima cine-sfida di Lav Diaz, un film che interroga e si interroga. Su cosa? Sul senso stesso della Settima Arte, sul suo scopo e la sua missione (e nel farlo, contemporaneamente e inevitabilmente, pone l’arduo quesito anche a noi spettatori): essere intrattenimento con un cuore e un’anima o una riproduzione del reale scalfita dall’invisibile spettro dell’artificio?… leggi tutto

2 recensioni negative

2021
2021

Recensione

tobanis di tobanis
3 stelle

Lo so che è una totale mancanza di rispetto, imperdonabile, ma mi viene in mente solo Fantozzi. Davanti a questo film filippino in bianco e nero, coi sottotitoli, di quasi 4 ore, mi viene in mente solo Fantozzi. E, sarà un mio limite, non riesco a capire gli intrinseci pregi di questo mattonazzo, osannato da chi se ne intende, cioè dalla critica professionista, e vincitore…

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Recensione
Utile per 1 utenti

Recensione

Raffaele92 di Raffaele92
4 stelle

Ennesima cine-sfida di Lav Diaz, un film che interroga e si interroga. Su cosa? Sul senso stesso della Settima Arte, sul suo scopo e la sua missione (e nel farlo, contemporaneamente e inevitabilmente, pone l’arduo quesito anche a noi spettatori): essere intrattenimento con un cuore e un’anima o una riproduzione del reale scalfita dall’invisibile spettro dell’artificio?…

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2020
2020

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port cros di port cros
8 stelle

Grazie alla Rai che l'ha messo disponibile in streaming su RaiPlay, finalmente ho potuto per la prima volta approcciarmi dalla sicurezza della mia cameretta all'opera del regista filippino Lav Diaz, autore che ai festival ho sempre rifuggito intimorito dalla eccessiva durata, delle sue pellicole, a volte eccedenti le otto o dieci ore, abbandonando il suo grande estimatore alan smithee a…

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2018
2018

Perle nascoste

MVRulez di MVRulez

Il titolo (forse un po' troppo altisonante) di questa playlist ne racchiude il suo scopo: catalogare alcune opere meritevoli (sia classiche che moderne) le quali, per un motivo o per un altro, rischiano di rimanere…

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locandina
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2017
2017
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Foto
2016
2016
locandina francese
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Nel mese di settembre questo film ha ricevuto 6 voti
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Recensione

nickoftime di nickoftime
7 stelle

Per comprendere i meccanismi del cinema di Lav Diaz è importante ragionare sul primato che il regista filippino assegna alla Storia. Le sue narrazioni, infatti, non sono inserite su uno sfondo più o meno imprecisato ma si svolgono in contemporanea e per naturale conseguenza di eventi epocali nelle memoria del paese. "The Woman Who Left", per esempio, è collocato dal punto di…

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VENEZIA 73 IN ORDINE DI PREFERENZA

alan smithee di alan smithee

Aspettando i risultati ufficiali della Giuria, appena finito di vedere, col film di Kusturica, tutti e venti i film del concorso, mi accingo a stilare una classifica che rappresenta in ordine di preferenza, i miei…

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Playlist

Recensione

alan smithee di alan smithee
9 stelle

Liberamente ispirato ad una novella di Tolstoj, torna in grande e prolifico regista filippino Lav Diaz, conteso più di ogni altro cineasta da ogni festival internazionale. Questa volta come in "Norte", risalta più che in ogni altro suo lavoro, uno stile di esposizione della vicenda maggiormente lineare e  narrativo (oltre che conciso, si fa per dire, ed in rapporto a…

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Recensione

EightAndHalf di EightAndHalf
7 stelle

"Immagini che tentano di liberarsi dall'accumulo di aria umida, dal loro mondo degli orrori": è in linea di massima questa la frase estratta dal testo filippino che Horacia fa leggere a una bambina della prigione, nei primi dieci minuti di The Woman Who Left. Nel bel mezzo di una descrizione, Lav Diaz esplicita quello che lui vuole siano le sue immagini, cioè a dire piccole…

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Recensione
Utile per 7 utenti
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