Regia di John Glen vedi scheda film
Il clima è volutamente più in linea con quello dei primi episodi, e quindi più "quieto" e tradizionale.
Alla tredicesima puntata, la saga di James Bond non smette di esplorare nuovi scenari (l'India, e poi la Germania Ovest) e nuovi contesti (un'asta con un uovo dal valore inestimabile in palio; una fuga nella giungla tra ragni, sanguisughe, un boa e una tigre; un inseguimento con un'auto adagiata su binari), sempre fantasiosi e divertenti. E altresì di spolverare, con piglio innovatore, i classici motivi della serie, quali la Guerra Fredda (è dall'Urss che comincia la faccenda) e il gioco d'azzardo (il braccio di ferro a backgammon coi dadi truccati). E anche grazie allo scagnozzo Kabir Bedi, noto Sandokan televisivo, celebra, nell'esotica prima parte, i film d'avventura vecchio stile. L'azione spericolata di Solo per i tuoi occhi non scompare totalmente, ma il clima è volutamente più in linea con quello dei primi episodi, e quindi più "quieto" e tradizionale. Steven Berkoff e Louis Jourdan sono meno magnetici di molti dei villain del passato, però lo scattante Roger Moore, che fa coppia con una Bond girl malandrina (Octopussy, che ha le graziose sembianze di Maud Adams e che contrabbanda diamanti), si fa un baffo della propria età d'anagrafe. Robert Brown eredita il ruolo di M da Bernard Lee. Scritto da Michael G. Wilson, Richard Maibaum e George MacDonald Fraser. Magistrale l'operato registico di John Glen. Batte in qualità il coevo e "apocrifo" Mai dire mai.
Musiche di John Barry. Sui titoli di testa di Maurice Binder, un inedito di Rita Coolidge (All Time High).
♥ Film OTTIMO (8) — Bollino VERDE
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