Trama
John F. Donovan, giovane star televisiva, in un momento di crisi inizia una relazione epistolare con Rupert Turner, aspirante attore che vive con la madre in Inghilterra. Quando lo scambio di lettere viene reso pubblico in maniera fin troppo ambigua, ne consegue uno scandalo che distrugge la carriera di John. Dieci anni dopo, durante un'intervista, Rupert incontrerà per la prima volta il suo idolo di un tempo.
Approfondimento
LA MIA VITA CON JOHN F. DONOVAN: LA FATICA DI ESSERE SE STESSI
Diretto da Xavier Dolan e sceneggiato dallo stesso con Jacob Tierney, La mia vita con John F. Donovan racconta la storia del giovane attore Rupert Turner che, dieci anni dopo la morte della star della televisione americana John F. Donovan, ricorda la corrispondenza che ha precedentemente intrattenuto con il defunto, così come l'impatto che le lettere hanno avuto nelle rispettive esistenze.
Con la direzione della fotografia di André Turpin, le scenografie di Anne Pritchard e Colombe Raby, i costumi di Michele Clapton e Pierre-Yves Gayraud, e le musiche di Gabriel Yared, La mia vita con John F. Donovan è stato così presentato dal regista al Festival di Toronto 2018: "Nel dicembre 2011 ero al montaggio di Tom à la ferme quando, come è mia abitudine fare, ho iniziato a pensare a un nuovo progetto da portare avanti. Ho allora chiamato il mio amico Jacob Tierney, di cui avevo letto una bellissima sceneggiatura, per chiedergli consiglio. Per il mio nuovo film volevo qualcosa di molto drammatico e compiuto. Reduce da un lutto molto doloroso, avevo intenzione di passare il Natale da solo e il lavoro mi avrebbe di certo aiutato a non sentire il peso della solitudine. Ed è stato così che abbiamo iniziato la stesura di La mia vita con John F. Donovan, un progetto ambizioso sulla notorietà e sull'identità".
"Avevo in mente qualcosa che prendesse in qualche modo in giro l'abitudine di Hollywood di uniformare e standardizzare gli attori", ha proseguito Dolan. "Sono cresciuto alla periferia di Montreal, immerso in un ambiente etero fino all'età di 15 anni. Dopo una fase in cui ingannavo me stesso sulla mia identità sessuale, ho scoperto Y tu mamá también e ho trovato il coraggio di parlare della mia omosessualità con i cugini e i compagni del liceo. Fino ad allora, la maggior parte della cultura moderna era riassunta dallo scambio di baci tra un ragazzo bianco e una ragazza bianca, come si vedeva nelle serie televisive. Per me, però, era impossibile riconoscermi in quei personaggi e in quelle situazioni: preferivo divorare i programmi televisivi che arrivavano grazie al complesso dispositivo che avevo installato sulla televisione per il satellite e che ho pagato con i soldi che avevo guadagnato facendo l'attore da bambino. Ed è così che ho scoperto anche film come Elephant, Funny Games o Hong Kong Express, e lo step-printing, una tecnica di ralenti molto particolare a cara a Christopher Doyle. A vent'anni, però, ho riscoperto la mia infanzia e mi sono riconciliato con le mie prime passioni, venerando titoli come Una promessa è una promessa o Mrs. Doubtfire. Chiunque è libero di prendere in giro le mie mille contraddizioni e la mia assenza di fedeltà a una specifica linea culturale! La mia vita con John F. Donovan parla anche di questo: racconta come i bambini si approprino dei codici culturali che vengono loro instillati non solo nei momenti di disperazione o solitudine ma anche quando raggiungono un certo grado di maturità psicologia, sia anche essa follia. Parla delle nostre prime fantasia, quelle che a volte sono accolte con disprezzo o minimizzate quando sono confrontate con la cosiddetta normalità. Parla della difficoltà di essere se stessi in un mondo di finzione. Parla del nostro disperato desiderio di integrazione. Parla di come spesso preferiamo piacere agli altri piuttosto che a noi stessi, rinunciando alle nostre più profonde convinzioni per bisogno di amore e riconoscenza. La mia vita con John F. Donovan risponde a un solido principio di partenza: sarebbe piaciuto al bambino che ero e che in parte sono ancora. E questo mi rende felice".
Il cast
A dirigere La mia vita con John F. Donovan è Xavier Dolan, regista, attore e sceneggiatore canadese. Nato a Montreal nel 1989, Dolan è figlio di un'insegnante e di un attore e cantante di origine egiziana (Manuel Tadros). Ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo da bambino recitando in diverse pubblicità… Vedi tutto
Trailer
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Commenti (4) vedi tutti
Un polpettone melodrammatico che non funziona a nessun livello. Il progetto megalomane di un insopportabile, mediocre autore decantato da una critica in cerca disperata di "geni" da osannare.
commento di r.237Un Dolan inedito. Che sarebbe stato meglio fosse rimasto inedito....
leggi la recensione completa di leporelloUn’opera travagliata e di difficile costruzione, solo parzialmente riuscita e a rischio, più accentuato del solito, di trasformare l’analisi sottile dei sentimenti contraddittori e irrisolti dei protagonisti in feuilleton, anche se Xavier Dolan è riuscito ancora una volta a darci, sia pure a frammenti, momenti di grande cinema mélo.
leggi la recensione completa di laulillaUn pastiche melodrammatico incompiuto, ma apprezzabile.
leggi la recensione completa di Malpaso