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Split

Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Split

di axe
7 stelle

Tre adolescenti sono rapite da Kevin, un uomo affetto da un gravissimo disturbo psichico. All'interno della mente dello stesso e' infatti accertata la presenza di 23 diverse personalita', ognuna consapevole dell'esistenza delle altre; qualcuna dominante, qualcuna remissiva. Esse, a turno, prendono il controllo del corpo. Alcune sono consapevoli dei rischi che questa "convivenza" comporta, e delle azioni che altre stanno eseguendo, pertanto chiedono aiuto alla psichiatra che ha in cura Kevin; ma cio' non impedisce l'avvento della "bestia". Un thriller con venature horror, ben diretto da Shyamalan, il quale si spinge fin oltre i confini della scienza, immaginando che una serie di personalita' possa convivere all'interno di uno stesso corpo, modellandone di volta in volta alcune caratteristiche fisiche. Come nel precedente "Unbreakable" - film il quale condivide l'"universo narrativo" con Split, il regista introduce elementi fantastici, ma non perde mai il contatto con la realta'. Le sequenze d'azione sono poche; fatti cruenti avvengono, ma non sono mostrati. L'interazione delle personalita' tra loro e con il mondo esterno e' raccontata tramite lunghi dialoghi tra esse e/o con la psichiatra Fletcher, o mostrata dai diversi atteggiamenti riservati alle tre ragazze rapite. Le coscienze ospitate dal corpo di Kevin sono consapevoli dell'esistenza delle altre. Alcune non hanno la maturita' per compiere scelte determinanti, altre hanno intenti malvagi e li pongono in essere; altre ancora, comprendendo quali rischi puo' comportare la loro esistenza, tentano di ostacolarne i piani, in un costante susseguirsi di inganni che infittisce il velo di incertezza. L'identita' piu' pericolosa e' la numero 24, quella della "bestia", la cui presenza all'inizio del racconto, non e' certa e sull'origine della quale rimane il dubbio. E' la mente di Kevin - guardiano in uno zoo - a generarla, sulla base di quanto vede quotidianamente, o, in qualche modo, un animale predatore replica se' stesso all'interno di un diverso corpo, in una sorta di metempsicosi ? Oltre ai molti "Kevin" in uno, personaggio non di second'ordine e' la psichiatra Fletchr. Ella appare quasi entusiasta della patologia del suo assistito. E' tentennante nel cercare una cura, poiche' ha l'occasione di studiare l'evoluzione del fenomeno, concentrando l'interesse sull'adeguamento del fisico all'identita' del momento. Solo in conclusione, comprende di non aver ponderato i rischi connessi a tale evento, pentendosi di ciò quando ormai e' tardi. Tra le ragazze rapite, spicca la figura di Casey, una giovane riflessiva e taciturna, resa matura anzitempo da abusi subiti durante l'infanzia. E' lei a tener testa alle varie personalita' di Kevin ed a fermare la "bestia", la quale comprende quanto ella abbia sofferto e rinunzia ad aggredirla. Cio' ci fa riflettere sulla natura dell'identita' numero 24. Cosa la spinge alla violenza ? Puro istinto ferino, o un ben definito desiderio di rivincita nei confronti dell'uomo, che a sua volta reca sofferenze agli animali ? Probabilmente e' spiegato nel film "Glass", successivo di due anni, che mi riprometto di vedere prossimamente. Impossibile non apprezzare, tra gli attori, James McAvoy, il quale offre il corpo alle molte personalita' di Kevin. A volte dolce ed ingenuo, a volte determinato e subdolo, altre volte infine in preda alla furia cieca, interpreta un personaggio estremamente complesso, il quale non e' mai chiaro chi in realta' sia. Buona parte del film e' girata tra gli ambienti di lavoro della psichiatra ed un claustrofobico sotterraneo che funge contemporaneamente da abitazione del protagonista e prigione delle tre adolescenti, nel quale i vai locali si differenziano in base alle personalita' dell'uomo. Il ritmo e' lento; la sceneggiatura e' ricca di dialoghi, che richiedono una buona attenzione perche' tramite essi e' possibile comprendere quale sia la personalita' che controlla il corpo di Kevin, e soprattutto se essa stia fingendo di essere un'altra. Ancora una volta il regista Shyamalan ha tratto ispirazione dal tema delle capacita' occulte della mente umana, sconfinando nel fantastico, ma preferendo un approccio realistico, per realizzare un thriller originale e coinvolgente, il quale lascia alcune questioni in sospeso che, immagino, potranno trovare soluzione in "Glass".

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