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Split

Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Split

di ethan
5 stelle

Al termine di una festa di compleanno, tre ragazze, Claire (Haley Lu Richardson), Marcia (Jessica Sula) e Casey (Anya Taylor-Joy), vengono rapite da un uomo (James McAvoy), che si rivela presto essere sofferente del disturbo di personalità multiple e per questo frequenta una psichiatra (Betty Buckley). Le ragazze tentano di fare forza comune contro quello che è un maniaco particolare, nel quale sono racchiuse un elevato numero di personalità. Durante la prigionia si assiste anche in flashback alla storia di Casey quando, da bambina, in una battuta di caccia con il padre e lo zio, venne da quest'ultimo violentata, facendo sorgere in lei una naturale diffidenza verso il prossimo.

'Split', che in originale significa 'diviso', inteso riferito  alla personalità, dato che split personality vuole dire personalità dissociata, segna il ritorno dietro la macchina da presa ad un solo anno di distanza da 'The Visit' di M. Night Shyamalan, che scrive anche il soggetto e la sceneggiatura, vertenti su temi classici da horror psicologico, come da migliore tradizione del regista indiano: ambienti claustrofobici, tensione palpabile, una componente psicanalitica, affererente ad un trauma vissuto in età infantile, che ha una fondamentale importanza nella storia, che accomuna tanto il cacciatore che una delle sue prede.

Il film parte bene, con il giusto pathos, che man mano che la vicenda si dipana cresce costantemente, con la descrizione delle principali tra le personalità dello psicolabile da un lato, i tentativi delle ragazze di cercare di capire dove sono e come uscire dalla spaventosa situazione in cui si trovano dall'altro, inframmezzate dalle sedute dei vari individui che si susseguono nel corpo dell'uomo, ma a circa metà della narrazione, quando la personalità che ha il sopravvento - la 'Bestia' - diventa protagonista, 'Split' pare virare verso il genere supereroico, o piuttosto la parodia (involontaria) dello stesso, con la storia che malamente si incastra con quanto mostrato fin lì, perdendo quasi tutta la credibilità che si era faticosamente costruita, pur nei confini decodificati del genere, rimanendo su un crinale dove la paura va di pari passo con la risata, per giungere ad un finale che dà l'idea di essere studiato ad hoc per un seguito. La sensazione che si prova, come in gran parte dei film visti dell'autore de 'Il sesto senso', è che lo Shyamalan sceneggiatore non sia all'altezza del regista, con trame e sviluppi pretestuosi, che non rendono giustizia della perizia nella messa in scena di cui egli è dotato.

Bravo James McAvoy nel rappresentare i tanti volti della follia, così come Anya Taylor-Joy, nei panni della scream girl, mentre Betty Buckley è soffocata dalla banalità dei dialoghi che gli vengono messi in bocca; comparsata di Bruce Willis.

Voto: 5,5.

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