Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film
La nuova accoppiata vincente sembra portare i nomi di James McAvoy e M. Night Shyamalan. McAvoy, che l'ultima volta avevo visto in Espiazione, è notevolmente maturato, e si destreggia nelle ventitré personalità che animano Kevin, il protagonista di questa pellicola che sembra la rampa di lancio per una nuova saga, almeno stando all'aperto finale. Shyamalan, dopo una brevissima incursione nel mondo delle serie tv (vedi il primo episodio di Wayward Pines) sembra essere tornato a gran voce. Sviluppa una pellicola sullo stato mentale, complesso e disturbato, di un essere umano che combatte con i caratteri delle decine di sfavillanti, eccentriche, intelligenti e pericolose personalità che si alternano nel dominare la sua mente. La sceneggiatura è geniale ma, devo ammettere, mi aspettavo qualcosa di più complesso e finisce per venirmi in mente Nolan che (forse) avrebbe compiuto un lavoro più intricato e affascinante, almeno per me, che adoro contorcermi la mente. Il giudizio complessivo è sufficiente, anche se lo sviluppo della sceneggiatura fa acqua da qualche parte, risulta lenta o troppo priva di dialoghi e neanche le inquadrature sembrano ottemperare alle altre mancanze. Constatato che la trama poteva essere sviluppata meglio, attendo un proseguo, come il mio intuito suggerisce, in riferimento al finale piuttosto aperto, con la speranza che si sviluppi il soggetto in modo più complesso e affascinante, affinché lo spettatore possa non annoiarsi (quasi) mai.
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