Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film
Meno originale di quanto potrebbe apparire in prima battuta, Split è un thriller stile Il Collezionista (1997) interamente incentrato sulla figura del villain e dei suoi multipli stati dissociativi. La struttura del soggetto è dunque poco innovativa e completata con un budget davvero esiguo (9 milioni di dollari). Abbiamo uno psicopatico che rapisce tre ragazze e le imprigiona nei sotterranei di un luogo decadente mostrandosi, ogni volta, con fare diverso e personalità variegate. Sono proprio le personalità dell'antagonista a fungere da elemento di forza di una pellicola altrimenti impersonale. Una caratteristica quest'ultima che porta a giganteggiare James McAvoy nel ruolo complesso dell'antagonista. La recitazione dell'attore è una delle frecce nell'arco del film che, per il resto, non va oltre la media. Manca del tutto la componente poliziesca o di indagine tanto che lo potremmo definire un trhiller orientato verso il drammatico. A ogni modo, la mano di Shyalaman (autore anche di soggetto e sceneggiatura) riesce a emergere in virtù del taglio darcheggiante che rimanda all'horror (la manistazione della "bestia" è portata in scena con piglio horror). Cupe le scenografie alla Il Silenzio degli Innocenti. Da segnalare il simpatico cammeo finaledi Bruce Willis. Discreto successo commerciale.
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