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Split

Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film

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La recensione su Split

di Thrombeldimbar
7 stelle

M. Night Shymalan è un regista che sa diversificarsi nel panorama cinematografico statunitense sempre più conformemente statico. Un regista interessante perchè ritengo che abbia saputo rimarcare una propria dimensione all'interno della sua opera.. In carriera ha dimostrato di sapersi mettere in gioco anche con soluzioni e scelte stilistiche discutibili, spaziando su molti generi pur mantenendo uno stile registico riconoscibile e personale. Questo Split del 2017 non tradisce le aspettative, è un thriller ben diretto e particolareggiato dal riconoscibile "dramma Shymalaniano" che illumina le paure e le emozioni esistenziali, sincere, umane.. che scaturiscono da un'esperienza di vita più che plausibile anche se racchiusa in un contesto inreale. Una regia semplice ma penetrante, la sua, che racconta l'emblematica esistenza di Kevin, un ragazzo affetto da un disturbo di personalità multipla scaturito da un'infanzia infelice e complicata. Le personalità sono molte, ventitré, ma quelle che predominanto sono due: Berry e Patricia. Le vicende si complicano quando la Dr.ssa keren Fletcher nota nel paziente un comportamento diverso dall'ordinario. È come se le altre personalità volessero avvertirla di un grave problema che le altre due predominanti cercano di nascondere.. In città sono scomparse tre giovani ragazze e la Dottoressa percepisce qualcosa di subdolo e fuorviante nello stato d'animo di Kevin. Le ragazze terrorizzate sono state fatte prigioniere da uno strano individuo, non sapendo bene le sue intenzioni sono rinchiuse senza apparenti vie di uscita, ma c'è di più.. probabilmente si sta per aggiungere un'altra presenza ancora più invasiva delle altre ventitré nella multipla personalità disturbata di Kevin. La causa scatenante di tutto è dovuta probabilmente a dei fattori sociali riscontrati nel nuovo lavoro.. Il fulcro essenziale del film si concentra maggiormente sul trauma della sofferenza individuale. Il dolore salvifico come forma di redenzione, ma martirizzante verso le più fortunate condizioni di vita da punire con la morte perchè impure e ignoranti. La particolare figura del protagonista mi ha incuriosito e inquietato da subito perchè racchiude molteplici caratteristiche contrastanti. Individui diversi con necessità fisiologiche differenti che vivono completamente indipendenti all'interno dell'anima martoriata dell'uomo sofferente.. Il merito va anche all'ottima performance del bravissimo James McAvov perfettamente immedesimato nel personaggio. Molto brava anche Anya Taylor-Job nel ruolo della vittima Casey Cook, una ragazza dal temperamento asociale con incubi ricorrenti che la riportano costantemente alla spaventosa infanzia costituita da abusi familiari. Split è un film disturbante quanto struggente e malinconico, e queste sono le caratteristiche che preferisco in una regia che sa dimostrarsi sempre attenta nel trasmettere allo spettatore emozioni sentite. D'altronde M. Night Shymalan viene da una famiglia originaria e una cultura diversa da quella occidentale. Una cultura per certi aspetti più propensa verso la spiritualità. Forse meno dipendente dal bene materiale, e il cinema che ci proietta non è altro che il riflesso della sua intima emotività, questa riflessione è evidente almeno per me. Ed è probabilmente proprio quello che necessitiamo più di ogni altra cosa in questi disturbati tempi.

 

Il film mi è piaciuto e devo assolutamente approfondire meglio la filmografia del regista. 

 

 

James McAvoy

Split (2017): James McAvoy

 

James McAvoy

Split (2017): James McAvoy

 

 

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