Regia di Walter Hill vedi scheda film
È stato autorevolmente scritto - mi sembra da Gian Piero Brunetta (che non è il piccolo ministro da combattimento del Governo Berlusconi) - che il western è un repertorio di stereotipi. Ebbene, in questo film, Walter Hill e il suo sceneggiatore John Milius impiegano la prima parte per sciorinarne parecchi, forse troppi, dall'ufficialetto di prima nomina (Matt Damon) che racconta la vicenda al giovane tenente senza macchia e senza paura (Jason Patric), dal generale rispettato dai nativi e che non parla con lingua biforcuta (Gene Hackman), spesso in disaccordo con "i burocrati di Washington", al capo Apache moralmente inaffidabile (Wes Studi), ma con dalla sua parte una Ragione grossa come una montagna, fino al vecchio cacciatore di indiani, anche un po' razzista (Robert Duvall), che dà la vita per salvare uno scout Apache dell'esercito. Una volta messi a posto i luoghi comuni del genere, tuttavia, il film cavalca spedito attraverso le praterie che quella testa matta di Geronimo - che probabilmente non fu un personaggio della levatura morale di altri suoi predecessori come Toro Seduto, Kochise o Cavallo Pazzo - difendeva dalla conquista di un Paese che condusse a danno della sua gente, un vero e proprio genocidio.
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