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I guerrieri della palude silenziosa

Regia di Walter Hill vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su I guerrieri della palude silenziosa

di Tiaz gasolio
7 stelle

I guerrieri della palude silenziosa - Southern Comfort - La Recessione.
Il servizio militare è sempre fonte di bei ricordi per chi lo ha fatto, perché, invece di dedicarsi faticosamente all'arte della guerra - come paventavano gli obiettori troppo paurosi per separarsi dalla sottana materna - ci si trovava immersi in un ambiente surreale, in un crogiuolo di culture con un'atmosfera più simile a quella di una lunga gita scolastica. Negli Stati Uniti, dove la leva non è obbligatoria, per chi vuole viviere le emozioni del tipico cameratismo soldatesco senza però impegnarsi troppo c'è la Guardia Nazionale, ovvero gruppi di civili addestrati che svolgono più o meno le funzioni della nostra protezione civile, ma che hanno anche un addestramento al combattimento. Il regista Walter Hill, già dietro alla macchina da presa del mitico "I guerrieri della notte", ci porta in servizio con la compagnia Alpha, un branco di cazzoni da fare invidia ai nostri peggiori "najoni", equipaggiati con munizioni a salve onde evitare di combinare qualche casino di troppo, con l'unico obiettivo di andare a puttane una volta raggiunto il punto di incontro con il resto del battaglione. I nobili intenti di questi soldati della domenica pomeriggio subiscono un intoppo quando scoprono che il sentiero che attraversa la palude è allagato. A questo punto - sarà la delusione per la mancata vagina, sarà che la guardia nazionale , in molti casi, popolata da coglioni che hanno scelto la divisa per uscire finalmente dalla monotonia della loro vita di merda - il plotone decide di rubare delle canoe per raggiungere l'obiettivo vagina. Non contenti, per ringraziare i padroni delle imbarcazioni, gli sparano una bella raffica di colpi a salve, giusto per farli cacare addosso. Ora, mettetevi nei panni dei poveri abitanti della palude, persone semplici dedite alla pesca; capirete bene che è ovvio che gli girino i coglioni: canoe rubate, e pure lo spavento per la raffica di mitra. I poveri soldatini non hanno considerato il fatto che i "paludesi" sono esperti cacciatori dal grilletto facile e a farne le spese è il sergente che rompe il mito dei graduati antiproiettile, protagonisti di molti film di guerra, morendo così colpito alla testa. Una persona sana dimente capirebbe che non si trova a casa sua e si leverebbe dalle palle al volo, ma i nostri soldati sono Texani dalle palle quadre e dal cervellino piccolino e decidono di vendicarsi; neanche il fatto che abbiano fucili a salve e giusto due munizioni vere a testa li fa desistere dall'insana idea. Mentre gli otto superstiti litigano come dei ragazzini delle medie, perdendosi negli acquitrini, gli abitanti del posto non sif anno certo intimidire e, scena dopo scena, si fanno beffe dei soldatini con varie trappole cosparse nella palude, senza farsi mai vedere in faccia o scorgere per sbaglio dai soldati. I protagonisti sprofondano lentamente nella paranoia e muoiono uno dopo l'altro nella palude; persino lo storpio, che riescono a catturare bruciandogli la casa, si fa beffe di loro fingendo di non conoscere la lingua, e scappando appena il gruppo di rincoglioniti si distrae. Diversamente da quanto ci si possa aspettare, però, lo spettatore fatica ad empatizzare con i protagonisti, anzi; più ci avviciniamo alla fine, più godiamo nel vedere schiattare uno ad uno questo branco di bulli da città con un alto livello di testosterone. Un fim di guerra senza guerra che si incentra sulla perdita di sanità mentale da parte di un gruppo di soldati braccati da un nemico sconosciuto, una tattica spesso utilizzata dai Vietcong in Vietnam, vista in molte pellicole uscite dopo a questa; forse il regista ha preferito non ambientarla proprio in Vietnam per non aprire una ferita che nel 1981, anno di uscita del film, era ancora fresca, o forse era troppo rischioso mettersi in competizione con Apocalypse Now, uscito giusto un paio di anni prima. Una cosa è certa: Walter Hill con questa pellicola si riconferma un ottimo regista! per insulti anche non costruttivi. www.facebook.com/larecessione
La Recessione
#larecessione

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