Regia di Walter Hill vedi scheda film
Prolificissimo negli anni Ottanta,Walter Hill girò diversi lungometraggi di successo, e se quello non riscontravano,a volte,hanno fatto da base e ispirazione per altri cineasti attivi nel genere azione."I guerrieri della palude silenziosa",in originale più efficacemente "Southern Comfort",con una punta di tragica ironia,visto lo svolgimento della storia, fu programmato tantissimo dopo poco tempo sulle tv private (RTV38 lo mandava in onda un mese sì e due no),richiama "I guerrieri della notte"nello spunto del gruppo di combattenti che devono giungere alla salvezza lungo un percorso irto di pericoli che li falcidierà,ancora più violentemente che nel film sulle bande di teppisti.Le desinenze vengono anche,naturalmente,da "Un tranquillo weekend di paura",con una comunità retrograda e barbara che uccide animali e uomini con la facilità di chi usa farlo abitualmente.Ben interpretato da un pugno di caratteristi di spicco,si svolge in una foresta che non è dissimile da quella in cui Stallone in "Rambo" si tramuterà da cacciato a cacciatore,è ambientato in Louisiana ma potrebbe essere il Vietnam,la Corea o l'Afghanistan perchè è un non-luogo che come schermo dal mondo reale (l'elicottero) usa gli alti alberi che la compongono:e via via perdendo componenti in modo più o meno efferato,tra mortali trappole e follia che serpeggia,lo sparuto drappello di uomini della Guardia Nazionale cerca una via d'uscita da una dimensione pazza e cupa.Fino ad un finale cruento,di altissima tensione,giocato sulle note di un allegra melodia cajun in idioma francofono,tra esplosioni di sanguinaria violenza e rituali antichi,di un popolo fiero del proprio ignorante isolamento,ostile a priori e pronto al massacro di chi viene fuori.Metafora sempiterna delle comunità dominate dalla grettezza che spinge a non accettare,ad annichilire chi è esterno,come chi fa riti celtici,per parlare di cose vicine a noi,"I guerrieri della palude silenziosa" è un gran film d'azione espresso a ritmo irregolare,che sa tenere lo spettatore in una crescente presa di coscienza dell'attitudine feroce dell'umanità lasciata senza controlli.
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