Regia di Denzel Washington vedi scheda film
Fences vuol dire “recinti”, barriere dice il titolo italiano, e sono quelle soprattutto sociali di cui si parla che di conseguenza diventano anche quelle emotive ed economiche che possono affliggere (e come che affliggono!) la gente comune che deve combattere tutti i giorni per portare avanti una casa ed una famiglia.
Diretto e interpretato da un superbo e impegnato fino alla morte Denzel Washington e da meravigliosa Viola Davis, premiata per questo film con l'Oscar come migliore attrice non protagonista, ecco un’altra pellicola di chiara derivazione teatrale, ‘Fences’, vincitrice del premio Pulitzer nel1983, firmata da August Wilson. Fences vuol dire “recinti”, barriere dice il titolo italiano, e sono quelle soprattutto sociali di cui si parla che di conseguenza diventano anche quelle emotive ed economiche che possono affliggere (e come che affliggono!) la gente comune che deve combattere tutti i giorni per portare avanti una casa ed una famiglia.
Barriere (2016): Denzel Washington, Viola Davis
Se poi a tutto ciò aggiungiamo una vita mai realizzata, i sogni che son rimasti nel cassetto, le frustrazioni di progetti irrealizzati, un figlio che rispetta sì un padre alquanto insoddisfatto per via di queste problematiche ma che ha giustamente anche i suoi di progetti, ecco che le incomprensioni e le incongruenze esplodono fragorosamente. Uno spaccato di vita, nel perimetro di un recinto, che affronta il tema difficile e sempre attuale del razzismo e della disparità nelle opportunità che il mondo riserva ai suoi cittadini.
Barriere (2016): Denzel Washington, Viola Davis
Denzel Washington – qui al suo terzo lungometraggio da regista, sempre con testi impegnativi e su temi razziali - ci ha messo tutto: impegno fisico e mentale al servizio e alla riuscita dell’opera, sperando fino all’ultimo nei riconoscimenti hollywoodiani, rimanendo poi deluso e arrabbiato. Ma in effetti se l’impegno si nota e la forza interpretativa impressa da lui è lampante, la ponderosità del testo, i dialoghi teatrali (che raramente premiano a cinema), i lunghi monologhi e monotoni (perfettamente in linea con le questioni di fondo della storia) alla lunga appesantiscono indubbiamente l’intera operazione.
Barriere (2016): Viola Davis
Rimarchevole e di grande pregio – come sempre – il contributo della bravissima Viola Davis, ancora una volta impegnata in quel tipo di ruoli drammatici che tanto le sono congeniali e difatti l’Oscar non si è fatto aspettare.
Barriere (2016): Jovan Adepo, Denzel Washington
Nel complesso però l’opera rimane pregevole ma essendo tanto teatrale lo spettatore deve avvicinarsi mentalmente allo spettacolo.
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