Regia di Leonardo De Mitri vedi scheda film
Alle elezioni comunali di un paesino i due contendenti sono Elvira, un'albergatrice, e Filippo, il farmacista locale. La rivalità è acuita da una lontana faccenda sentimentale tra i due, finita male. Vince Filippo, ma Elvira gli renderà la vita difficile; almeno finché il nipote di lei e la figlia di lui...
Commediola senza tante pretese, è vero, e con un intreccio sostanzialmente già stravisto, che poco offre in termini di originalità, di memorabile di per sé; Cani e gatti è un'operina senza dubbio innocua e 'di mestiere', ma anche la dimostrazione lapalissiana di quanto talento artistico fosse coinvolto nella macchina cinematografica italiana di quegli anni. A partire naturalmente dal copione, che peraltro reca le firme di Cesare Rivelli, Jacopo Comin, Mario Monicelli (da poco passato dietro la macchina da presa) e Leonardo De Mitri, regista della pellicola; una storia di scarso respiro, come già notato, ma altresì piena di dettagli, di momenti più o meno buffi, di tic, di battute funzionanti che un ottimo cast riesce a trasportare sullo schermo con la dovuta grazia: Titina De Filippo in testa a tutti, e poi Umberto Spadaro, Antonella Lualdi, Carlo Romano, Marisa Merlini, Carlo Sposito e Armando Francioli. Ritmo, ironia, caratterizzazioni efficaci: Cani e gatti è tutto qui, davvero: ma per un'ora e mezza spassosa può bastare. 3,5/10.
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