Regia di Emanuele Imbucci vedi scheda film
La collana di ritratti femminili, presentata al pubblico televisivo di Rai1 in dieci appuntamenti autonomi della medesima durata (10 minuti), è una selezione tratta dall’omonimo libro di Andrea Camilleri, il quale avverte chiaramente di che cosa si tratta:
“Questo libro è un parziale catalogo delle donne, realmente esistite nella Storia o create dalla letteratura, e di altre che ho conosciute e di altre ancora di cui m’hanno raccontato, le quali, per un verso o per l’altro, sono rimaste nella mia memoria.
Esso non ambisce quindi ad essere un trattato sulle donne, non intende tirare somme o far consuntivi, proporre interpretazioni psicologiche, addentrarsi nei labirinti dell’universo femminile.
Ho semplicemente voluto trasferire dalla memoria alla pagina un fatto, un incontro, una storia, l’impressione di una lettura. Cercarvi altri intenti sarebbe vano esercizio.
Gli incontri personali sono così lontani nel tempo che credo possa valere per essi la prescrizione.
Comunque non potrei giurare che siano realmente accaduti, può darsi che me li sia inventati o sognati e poi, col trascorrere del tempo, li abbia creduti veri.
Sinceramente non avrei mai pensato di pubblicare un libro così intimo sulla figura della donna, ma altrettanto sinceramente non avrei mai pensato che in Italia nel 2013 fossimo costretti a varare una legge contro il “femminicidio”. (Nota dell’Autore)
Ecco quindi che lo spettatore vede sfilare tra le dita, come i grani di un laico rosario, alcune figure femminili colte nella loro spontaneità e fissate per sempre nella mente dello scrittore. Basterebbe evocarne il nome per renderle di nuovo presenti, come al tempo in cui vissero. Eppure, se adesso io ne scrivessi il nome, esse perderebbero comunque l’essenza, avvolte come sono - ed è giusto che rimangano - nella nebbia dei ricordi personali del loro tardivo biografo.
Dal momento che ieri è terminata la serie, posso solo suggerirne la visione a chi ancora non l’avesse fatto (i link degli episodi sono disponibili a quest’indirizzo:
http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/page/Page-87fbe0e0-f1f6-4187-a99a56ee8f1a7e2e.html).
Non certo perché si tratta di un progetto rivoluzionario per la televisione pubblica, quanto piuttosto per ripensare al ruolo della donna, mai come in questo periodo così fortemente vittima di un maschilismo recrudescente.
I disegni e le animazioni della sigla portano l’inconfondibile firma di Simone Massi, le musiche originali sono di Matteo Curallo.
La voce narrante di Leo Gullotta scandisce con poche parole i tratti essenziali di ogni storia.
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