Regia di Roberto Bianchi Montero vedi scheda film
Un uomo, spacciandosi per il duca di Alba, non solo riesce a farsi accogliere alla corte dei Borgia, ma ottiene anche le grazie della bella Lucrezia.
Attore, partendo in teatro e approdando quindi al cinema, dai primi anni Trenta alla seconda guerra mondiale; poi regista, con quattro decenni di carriera dietro la macchina da presa affrontati lavorando costantemente a testa bassa, ma anche a profilo basso, fra i generi più popolari e attraverso una lunga serie di prodottini a budget spesso infimo: melodrammi, commediole, mondo movies e infine, allo sfaldarsi del cinema di genere, l'ingresso nel porno soft e non solo. Questo è stato Roberto Bianchi Montero, qui ormai giunto al legittimo pensionamento, classe 1907 e perciò tre quarti di secolo sulle spalle. Le notti segrete di Lucrezia Borgia è quel che ci si aspetta dal suo titolo: una pellicola di scarsissimo valore artistico ambientata in maniera molto, molto approssimativa alla corte dei Borgia all'inizio del sedicesimo secolo, pretesto - neanche a chiederselo - per inscenare una serie di gag dozzinali in costume (approssimativo anch'esso, si intende) e di accoppiamenti sufficientemente espliciti nello stile del fu decamerotico, filone in voga una decina di anni prima. George Hilton non merita di trovarsi qui, ma si suppone in fin dei conti che se la sia scelta da sè; fra gli altri interpreti: Sirpa Lane, Rafael Hernandez, Marino Masè, Tito Garcia, Mario Novelli e Wiley Reynolds. Co-produzione fra Spagna e Italia, con un copione firmato da Ramon Llido Vincente e Piero Regnoli, solita garanzia di trasandatezza. 2/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta