Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani vedi scheda film
Fotografia e scenari bellissimi;si percepisce l'amore dei due fratelli registi per la loro terra fatta di gente passionale e invisa al potere. Grande prova di Bigagli e Ranzi che incarnano una Toscana verace e passionale, carica di poesia e mistero.
La storia di un amore leggendario: i Napoleonici attraversano la campagna toscana e il giovane soldato Jean ha il compito di sorvegliare una mula carica di un forziere d'oro. Ma l'animale sparisce mentre il giovane è impegnato a soccorrere una giovane contadina ferita, Elisabetta Benedetti. Ciò che i due-divenuti amanti in quella frettolosa occasione- non sanno è che il fratello di Elisabetta ad aver sottratto l'oro. Anziché salvare la vita al giovane che all'alba del giorno successivo verrà fucilato, il fratello e la madre tengono l'oro; da quel momento in poi si dice che la maledizione di Elisabetta ricada sulla famiglia finché non avrà vendicato Jean. E una discendente di Elisabetta, Elisa ucciderà il fratello che ha a sua volta ostacolato il suo amore con un giovane attore costringendolo a partire per le Americhe. Le vicende della famiglia Benedetti vengono raccontate dall'ultimo discendente ai suoi due bambini nati e cresciuti in Fancia; pur non avendo mai conosciuto il loro nonno, non appena mettono piede nel casolare di famiglia i due piccoli vengono come risucchiati dalla leggenda.
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