Regia di Mario Caiano vedi scheda film
Durante un temporale un’auto con a bordo due coppie ripara in una villa sperduta abitata da due nobili e dal loro maggiordomo. La tensione erotica è nell’aria, ma un’ospite, Marina, cerca di fuggire dal posto.
Mario Caiano, che di questo film oltre che regista è sceneggiatore insieme a Piero (Pier Giovanni) Anchisi, non è effettivamente noto per le sue pellicole intellettuali o sofisticate: buon regista di cinema popolare, ha esordito dietro la macchina da presa all’inizio degli anni Sessanta per dedicarsi in quarant’anni di carriera a una lunga serie di prodotti(ni) popolari di – mediamente – dignitosissima fattura. Questo Love birds o Una strana voglia d’amare è un lavoro abbastanza cerebrale – abbastanza nel senso che si intuiscono gli sforzi in tale direzione, nel voler raccontare la tensione nevrotica-erotica all’interno delle coppie di protagonisti, ma che tali sforzi rimangono per l’appunto tali, senza sfociare in risultati concretamente apprezzabili. La regia a dire il vero è un po’ distratta (la direzione della scena madre nel finale è piuttosto pressappochista, se vogliamo), ma nel complesso Caiano non ha grandi colpe formali: il lato peggiore della faccenda sono i contenuti, blandi e forse neppure troppo chiari (o chiaramente espressi). Claudine Auger è una protagonista bellissima e senz’altro dotata; lascia così un passo indietro, ma comunque sufficienti nel contesto, gli altri interpreti: Tony Kendall, Giancarlo Sbragia, Christine Kaufmann, Lidia Alfonsi, Mirella Panphili e O. W. Fischer. Se in un’ora e mezza i brividi erotici sono ampiamente superati dagli sbadigli, in definitiva, qualcosa è andato storto. 3/10.
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