"Per ora è apparso solo nella sala milanese Beltrade, in concomitanza con il Festival di Locarno 2016 di cui era la chiusura, ma ci piacerebbe che ottenesse una distribuzione nazionale, il nuovo film di Ashutosh Gowariker, ritenuto giustamente da pochi ma agguerriti cinefili uno dei maggiori autori in attività. Autore di un classico come Lagaan, Gowariker al meglio delle sue potenzialità è un incrocio incontenibile fra Giuseppe De Santis e Alexander Korda. Nel mettere in scena la scomparsa di una civiltà leggendaria e il sorgere di un mondo nuovo (come avviene anche in Baahubali: The Beginning di S.S. Rajamouli), il regista, se da un lato contiene la lunghezza caratteristica delle opere più visionarie del cinema indiano, dall’altro esalta il racconto di formazione dell’eroe la cui presa di coscienza coincide con la rivolta di un intero popolo. Mohenjo Daro è un autentico film di sinistra. Che va al cuore delle disfunzioni del neoliberismo dominante. Gowariker, con fare addirittura gramsciano, dimostra cosa sia il cinema schiettamente popolare e compone momenti di esemplarità brechtiana (le discussioni sulle tasse, prese di posizione anti austerity). Numeri musicali da applausi a scena aperta, sequenze d’azione mozzafiato, un magnifico Kabir Bedi malvagio, la sublime Pooja Hegde e l’irresistibile Hrithik Roshan completano la rosa dei motivi per cui mancare questo film sarebbe criminale. " (Giona A.Nazzaro)
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