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The Nobodies

Regia di Juan Sebastián Mesa vedi scheda film

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La recensione su The Nobodies

di supadany
6 stelle

Venezia 73 – Settimana della critica

Nascere in un luogo piuttosto che in un altro, può fare tutta la differenza del mondo e Medellin (Colombia) non ha certo la fama (i cartelli della droga) di essere uno dei posti dove sia più facile vivere e crescere.

In uno dei quartieri più difficili di questa caotica, energica e complicata città, Ana, Camilo, Manu, Mechas e Pipa sono i componenti di un gruppo di giovani amici che condividono il loro tempo, gli hobbies e il desiderio di prendere in mano il proprio futuro.

Inseriti in una realtà che non regala nulla a nessuno, e in parte frenati dalle singole famiglie, concordano una decisione che potrebbe cambiare tutto.

 

 

Girato con mezzi ridotti all’osso (2000 dollari), l’esordiente Juan Sebastian Mesa descrive il quotidiano di un gruppo di ragazzi nel periodo di passaggio alla maggiore età, con un realismo che non ammette deroghe, evidenziato dall’utilizzo del bianco e nero e l’inserimento di una serie di connotazioni che inducono a percepire il desiderio di libertà.

Così ritroviamo scatti improvvisi e potenti di musica punk (vere scariche elettriche), che emanano un’energia straripante, l’arte del tatuaggio, che diventa tratto distintivo e condiviso, i numeri da circo al semaforo per raccattare qualche spicciolo o anche il semplice muoversi tra le salite e le discese del loro quartiere da dove possono (possiamo) vedere la vastità della città, sia di giorno che di notte.

Sembra quasi che vivano in un (piccolo) spazio a parte, ma non è proprio così e i sogni non sempre si possono portare a compimento; come nell’aria vorrebbero sentire sempre i fuochi d’artificio, ma il più delle volte si tratta di colpi di pistola che riecheggiano nelle ore del coprifuoco.  

Los nadie (I nessuno) è una storia semplice all’inverosimile (non aspettatevi colpi ad effetto o soluzioni pirotecniche di alcun tipo) ma, oltre a una pulizia formale che sceglie una strada per poi non tradirla mai e un’efficace descrizione di usi e costumi, ha il merito di ricordarci come anche nelle situazioni più disagiate si possa guardare avanti senza paura.

E vedere questi ragazzi, che possiedono poco o nulla, sorridere alla vita (come hanno fatto in sala a Venezia, vivendo un sogno, almeno per qualche ora), affrontandola anche con la spensieratezza di chi non ha ancora dovuto fare tutti i conti, è un toccasana per chi è assuefatto alle abitudini occidentali, dove basta una virgola fuori posto per mettere in crisi.

Cinema essenziale, dove a fare la differenza è semplicemente lo sguardo.

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