Regia di Buddy Van Horn vedi scheda film
Al di là di un Clint Eastwood che recita come se fosse in un film serio, tutti gli altri sono personaggi sopra le righe inseriti in una storia che va oltre la semplice commedia, pur essendo costruita su una sorta di gangster movie dove chi sgarra rischia la vita. Buddy Van Horn, stuntman in diversi film interpretati da Clint Eastwood e assistente alla regia in Una 44 Magnum per l'Ispettore Callaghan, debutta alla regia con un film folle che si presenta come sequel de Filo da Torcere (1978) da cui eredita personaggi e caratterizzazioni, senza lasciar pesare di essere un secondo capitolo. Così attorno all'infido mondo dei combattimenti clandestini (ivi comprese le lotte tra gli animali) a cui partecipano in veste di spettatori e scommettitori anche i poliziotti, si sviluppa una trama colma di situazioni grottesche. Giganteggiano i bulli nazisti (sembrano "Le Cavallette" de Chissà perchè capitano tutte a me) che alla fine avendo scommesso su Philo Beddoe ne diventano estimatori, pur essendo ormai costretti a girare con improbabili parrucconi che li fanno sembrare degli omosessuali. Beddoe, a cui hanno rapito la fidanzata (Sondra Locke, la vera moglie di Eastwood nella vita di tutti i giorni) per costringerlo a prendere parte a un incontro di boxe clandestino, se ne va in giro con un orango-tango che demolisce auto e, soprattutto, adora defecare sulle poltroncine delle auto della polizia. Nel cast c'è anche una simpaticissima Ruth Gordon (premio oscar nel 1969 grazie al diabolico Rosenary's Baby) e un meno brillante Geoffrey Lewis che non riesce a emergere in un ruolo di spalla.
Molta musica country, scazzottate versione street fighter, che forse hanno ispirato Lionheart. A dominare, però, è l'ironia propria di un film comico innestato su un action movie. Carino, ma lontano dai tradizionali film con Clint Eastwood.
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