Regia di Buddy Van Horn vedi scheda film
Il seguito di Filo da torcere non migliora la situazione rispetto al prototipo, anche se in America fu un grande successo.
La trama è ancora più esile e il film è tirato un pò per le lunghe (ma meno del precedente); comunque il divertimento, anche se un pò grossolano e datato, c'è.
La scelta del nerboruto William Smith come antagonista funziona perfettamente, e certe caratterizzazioni, in particolare gli svitati bikers Vedove Nere, strappano più di un sorriso. L'orango Clyde continua a rubare la scena in più occasioni, prestandosi persino ad una parentesi romantica con montaggio alternato all'analoga parentesi di Clint e Sondra Locke. Fin dalla sigla iniziale, cantata da Clint insieme a Ray Charles, si respira la stessa aria svagata di Filo da torcere, che in certi momenti può essere l'antidoto che serve per ritrovare un pò di buon umore. Stranamente (visto il genere), è un film che si finisce per apprezzare di più rivedendolo. Da guardare senza pregiudizi, anche se (lo ammetto) il mio giudizio in questo caso potrebbe non essere obiettivo.
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