Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film
Un film-shock,all'epoca della sua uscita,per la tesi ,secondo la stampa piu'impegnata del "cittadino che si fa giustizia da se'",metafora di un fascismo latente e di una mentalita'ultrareazionaria .Il film di Peckinpah,girato con lo stile personalissimo e falso-trasandato,con gli sgranamenti della fotografia,dell'autore di "Sierra Charriba",è un racconto cupo,in cui si ribadisce l'istinto della ferocia nell'uomo,che sia quella dei violentatori della bella moglie del professore di matematica protagonista(una molto brava Susan George,soprattutto a dare i chiaroscuri necessari al suo personaggio),della marmaglia che si mette in testa di scannare lo squilibrato reo di aver soffocato senza volere una ragazza un po'stupidella,e del protagonista,che reagisce all'intrusione dei "giustizieri" nella sua casa,per prendere il pazzoide di cui sopra,imbastendo una sequenza di trappole mortali da stratega del sadismo.Certamente violento,ambiguo ideologicamente,ma comunque capace di far salire la tensione e di lasciarla esplodere in un finale davvero all'ultimo sangue,"Cane di paglia" include anche una delle grandi interpretazioni di Dustin Hoffman,splendido nel rendere la goffaggine che si tramuta in freddo furore dell'occhialuto professore.Un cult che oggi andrebbe riproposto.
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