Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film
Non il migliore Peckinpah possibile ma uno dei film chiave del decennio e non solo.
La prima trasferta fuori dal suo genere di riferimento. Primo film fuori dai suoi confini formali con pochi ralenti ma molta violenza. Il nostro va in Europa ad inaugurare il decennio con opera tratta da un racconto che non gli piaceva ma dal quale riuscirà a trarre qualcosa di interessante. La vicenda del mite professore di matematica che torna nel paese natio della moglie per lasciarsi alle spalle il suo ambiente accademico per lavorare in un luogo tranquillo e bucolico, diventa l’occasione per la donna di rivedere i suoi vecchi conoscenti. Non sappiamo nulla o quasi del passato dei due, ma è chiaro che lui vuole staccare dal suo habitat e lei vuole tornare nei luoghi nativi anche per dimostrare di avercela fatta. Il contrasto tra lo straniero e i villici è evidente nella fisicità degli attori, l’americano è piccolo occhialuto e intellettuale, gli scozzesi sono muscolosi operai e alcolisti, non si capacitano di come il primo abbia potuto sposarsi con la donna più bella del villaggio. Il film è dunque la storia una coppia borghese assediata moralmente e fisicamente in un ambiente ostile dove la violenza è nelle parole prima che nei fatti. Lo stupro e l’assedio sono i momenti intorno ai quali il nostro deve costruire l’opera, mettendo in scena tutta la morbosità di un rapporto borghese, dove la donna provoca i galli del paese perchè sessualmente non soddisfatta da un marito non sempre virile e non abituato a vedere la violenza dal vivo. Il regista non potendo esaltare l’individualismo anarchico, descrive l’altra faccia della medaglia, l’ipocrisia della morale borghese. Impensabile oggi fare un film del genere scorretto dove la violenza è quella animale che precede quella sessuale inconsciamente "accettata" da chi la subisce come compensazione di quella che il coniuge non gli garantisce. Lo scemo del villaggio scatenerà gli eventi , il mite professore nel difendere la sua casa difenderà l’incolumità dell’uomo e della sua donna in un crescendo furioso e nichilista che non farà prigionieri e farà diventare finalmente uomo il nostro piccolo borghese americano.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta