Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
Scritto dal regista insieme a Massimo Patrizi, Voltati Eugenio è un altro tentativo (in questa occasione sufficientemente riuscito) da parte di Comencini di interpretare la difficile fase della crescita dal punto di vista del bambino stesso. Incomprensibile è il mondo degli adulti, ma quello dei genitori di Eugenio non lo è solo per il ragazzino: lo è anche per i nonni, la generazione, in sostanza, cui appartiene anche Comencini e che non riesce a farsi una ragione delle scelte drastiche e spesso infelici portate avanti dai ragazzi del '68. E' un'accusa timida come l'analisi sociale che il film inevitabilmente affronta, dato l'argomento; ma la storia (e sicuramente il regista) sono orientati a decifrare la psicologia della crescita piuttosto che ad invischiarsi in discorsi probabilmente troppo complicati per il calibro del prodotto. Che è comunque assolutamente dignitoso, con buoni interpreti (particolarmente efficaci sono i nonni di Blier e della Sofio) e che non scade mai eccessivamente nei toni del patetico. Finale drammaticamente aperto. 6/10.
Eugenio è un ragazzino alle soglie dell'adolescenza che i genitori, sessantottini incapaci di prendersene cura, lasciano crescere ai nonni ed agli amici di famiglia. Ma un giorno un amico del padre, stanco di doversi occupare di Eugenio, lo abbandona lungo una strada di campagna...
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