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Philadelphia

Regia di Jonathan Demme vedi scheda film

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La recensione su Philadelphia

di steno79
8 stelle

Nella sua scheda il Morandini definisce il film di Jonathan Demme "una lezione di tolleranza, una requisitoria sui pregiudizi, un'arringa contro l'ingiustizia". In questo caso ha visto giusto. Il film appartiene al periodo più creativo del regista Demme, girato subito dopo lo straordinario successo del "Silenzio degli innocenti", basandosi su una solida sceneggiatura di impianto "liberal" scritta da Ron Nyswater che affronta in maniera esplicita l'omofobia nella società americana, dimostrandone l'insensatezza e la crudeltà senza eccessi declamatori o demagogici. Per essere un "Legal drama" con parecchie scene ambientate in tribunale, ha un buon ritmo che allontana il rischio della noia, dialoghi effervescenti, qualche affondo patetico ostentato come la celebre scena in cui Hanks ascolta il canto di Maria Callas nell'Andrea Chenier, che resta comunque abbastanza toccante e non banalmente ricattatoria a livello emotivo. Nell'ambito del cinema di impegno civile sulla tragedia dell'AIDS Philadelphia resta uno dei primi e dei più significativi esemplari, e pazienza se qua e là si affaccia qualche momento un pò retorico: nel complesso il bilancio resta all'attivo e bisogna apprezzare il coraggio degli autori nell'esporsi su un tema molto delicato e ancora difficile da assimilare, soprattutto nel 1993 quando fu girato. Determinante il contributo del cast con i due protagonisti in gara di bravura: a mio parere il match finisce in parità, con un Tom Hanks che ha vinto l'Oscar grazie alla sua eccellente performance mimetica, ma con un altrettanto bravo Denzel Washington, magnetico e vitale nel ruolo dell'avvocato nero che riesce a vincere i suoi pregiudizi. Fra i caratteristi, ottime interpretazioni di Jason Robards, Mary Steenburgen come perfida avvocatessa dell'accusa, Joanne Woodward come madre di Hanks, e una breve partecipazione di Roger Corman, che facilitò la carriera di Demme soprattutto all'inizio. Naturalmente, bella sequenza iniziale con i credits accompagnati da "Streets of Philadelphia" di Bruce Springsteen, e una scena finale strappalacrime dove, comunque, l'inserimento dei filmini amatoriali con Andrew bambino mi è sembrata una buona idea di regia.
VOTO 8/10

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