Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Nella Bologna del '48 l'iniziazione sentimentale dell'adolescente Dado (Modica) - innamorato di Sandra al punto di commettere furterelli e ragazzate - viene letta in controluce alla vicenda della stessa Sandra (Delia Boccardo), che ritroveremo anni più tardi nei panni di una donna nevrotica ed insoddisfatta. A lei, la mano di Avati consegna una fine violenta, determinata da un marito esasperato dalla sua relazione con un ragazzo. Perfettamente in linea con tanto cinema corale, intimista e nostalgico - forse un po' uguale a sé stesso - del regista emiliano (Una gita scolastica, Festa di laurea, Storia di ragazzi e di ragazze e Fratelli e sorelle), l'amarcord di Avati incornicia insieme numerose istantanee sulla vita scolastica e familiare del giovane protagonista, lasciando sullo sfondo un visibile contorno storico che vedeva proprio in quegli anni l'affermazione della nascente forza democristiana e la definizione della costituzione. Pur con qualche momento ispirato e divertente, Dichiarazioni d'amore diventa ingombrante ed inutile quando affronta il presente della vita di Sandra, parando su un registro melò asincrono col resto del film.
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