Regia di Ernst Lubitsch vedi scheda film
Anni ’30. Cluny Brown è un’ingenua e piacente camerierina al servizio di una ricca famiglia inglese; ospite di tale famiglia è anche Adam Belinski, rifugiato politico cecoslovacco inviso ai nazisti. In barba alle aspettative e alle regole sociali non scritte, Belinski comincia a fare una corte serrata alla giovane.
La prestigiosa carriera di Ernst Lubitsch stava purtroppo per volgere anticipatamente al termine: ad appena 55 anni, nel 1947, il grande cineasta di origine tedesca soccombeva a un infarto; l’unica consolazione in un fatto tanto triste è che il Nostro è stato produttivo ad altissimi livelli fino al suo ultimo giorno: lo dimostra anche questo Fra la tue braccia, penultimo lavoro ma in realtà ultimo a essere stato portato a termine (La signora in ermellino, dell’anno seguente, sarà concluso dall’amico e collega Otto Preminger). Spiace invece per il titolo italiano: Cluny Brown, l’originale, che semplicemente riprende nome e cognome della protagonista femminile (Jennifer Jones), bastava eccome. Fra le tue braccia rovina invece l’atmosfera giocosa e frizzante di un copione non privo di venature satiriche, firmato da Elizabeth Reinhardt e Samuel Hoffenstein partendo da un romanzo di Margery Sharp; la trama sentimentale è – come quasi sempre accade in Lubitsch – solo un espediente per parlare anche di altro. Qui si vuole mettere in ridicolo lo sfarzo superficiale e la pomposa apparenza delle classi benestanti, con un ritratto addirittura feroce: quello del farmacista, non solo felice ma addirittura fiero della sua stagnante e grigia esistenza. Simpatico e brioso invece il fuggitivo Belinski (Charles Boyer), che rappresenta l’imprevedibile e il piacere di accettare il rischio di rimettersi continuamente in gioco; fra gli altri interpreti: Peter Lawford, Helen Walker, Reginald Owen e C. Aubrey Smith. 6/10.
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