Regia di Kyle Balda, Pierre Coffin, Eric Guillon vedi scheda film
Un intrattenimento più spiccio e immediato, recepibile con più facilità da un target ormai focalizzato soprattutto sui bimbi in età prescolare (di bocca buona).
L'antagonista vintage Balthazar Bratt, che parte alla carica inebriato da celeberrimi pezzi dance, lancia fumogeni contenuti in cubi di Rubik, scaglia gomme da masticare letali e sfoggia una terribile capigliatura mullet, è uno dei "mostri" partoriti dall'attuale nostalgia per i tanto venerati anni Ottanta. Oggetto di (morbido) sberleffo, in questo caso, è l'incapacità di tanto pubblico (e dunque, di riflesso, dello stesso mondo dello spettacolo) di congedarsi dal passato senza farne una malattia (dell'immaginario). Altra new entry del terzo episodio del franchise Illumination è Dru, il biondo, narciso e vagamente effeminato fratello gemello miliardario dell'ignaro Gru. In effetti, se i personaggi consolidati mantengono inalterata la loro carica di simpatia (compresi gli ormai irrinunciabili Minion), quelli nuovi non si fanno disdegnare (troppo). Rispetto però ai due capitoli precedenti, Ken Daurio e Cinco Paul, di nuovo sceneggiatori (la regia è di Pierre Coffin, Kyle Balda ed Eric Guillon), rimpiccioliscono all'osso lo spazio dedicato all'intimismo familiare per puntare a spron battuto su un intrattenimento più spiccio e immediato, recepibile con più facilità da un target ormai focalizzato soprattutto sui bimbi in età prescolare (di bocca buona). Stavolta, tuttavia, i genitori si annoieranno: le gag infatti sono sovente elementari o innocue (rumori buffi di sottofondo, freak utilizzati con effetto comico, slapstick di dubbio retrogusto), benché ogni tanto affiori qualche bella trovata che trasborda nel surreale (l'aereo che atterra col paracadute, Gru e Dru che si scambiano i vestiti). A incrinare ancor di più la soglia dell'attenzione (e il valore complessivo del prodotto) è anche, tuttavia, una costruzione diegetica formata da tramine in ineluttabile sfilacciamento: il piano dei due fratelli per riappropriarsi del diamante, i goffi tentativi di Lucy di comportarsi da mamma per le bambine, la tenera Agnes alla ricerca di un unicorno, l'alquanto randomico vagabondaggio degli occhialuti esserini gialli che a un certo punto improvvisano pure un velocissimo numero musicale, per poi essere rinchiusi in prigione e organizzarsi per evadere.
La colonna musicale originale di Heitor Pereira è comprensiva di otto brani di Pharrell Williams.
Con timbro cangiante, Max Giusti presta la prorpria voce a Gru e a Dru (come fa Steve Carell nella versione americana). È sempre Kristen Wiig (Arisa in Italia) che doppia Lucy, mentre il cattivo è interpretato da Trey Parker (Paolo Ruffini da noi). Julie Andrews è invece la burbera madre di Gru.
Voto: 5 — Film INSUFFICIENTE
VISTO al CINEMA
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