Trama
Sono passati vent'anni, molte cose sono cambiate mentre altre sono rimaste le stesse per Mark Renton, che decide di far ritorno nell'unico posto che ha sempre chiamato casa. Ad aspettarlo vi sono Spud, Sick Boy e Begbie. Ma sono pronti a dargli il bentornato anche altre vecchie conoscenze come il dolore, la perdita, la gioia, la vendetta, l'amicizia, l'amore, la paura, il pentimento, le droghe e l'autodistruzione.
Approfondimento
T2: TRAINSPOTTING - VENT'ANNI DOPO
Diretto da Danny Boyle e adattato da John Hodge, T2: Trainspotting riprende i personaggi creati dallo scrittore Irvine Welsh per il romanzo Trainspotting e ne segue le vicende a più di venti anni di distanza dalla prima trasposizione cinematografica. Era infatti il 1996 quando Mark Renton, Spud, Sick Boy e Frank Begbie facevano la loro comparsa sul grande schermo con un'opera destinata a diventare cult in breve tempo ma costata solo 2 milioni di sterline. Reduce dal successo dell'indie Piccoli omicidi tra amici (1994), Danny Boyle era allora alla ricerca di un'altra storia in grado di ripercorrerne le sorti quando si è imbattuto nel romanzo di Welsh, iniziando così a collaborare con John Hodge per la stesura di una sceneggiatura nonostante la produzione fosse preoccupata per i temi trattati (la droga, in primo luogo) e per l'ambientazione strettamente connessa alla cultura giovanile scozzese. Alla sua uscita nelle sale, Trainspotting diede una scossa alla scena cinematografica inglese, dominata in quel periodo da drammi in costume, opere sociali e commedie romantiche: una colonna sonora all'avanguardia, scene lisergiche e un cast di antieroi contribuirono a rendere il film il simbolo di un'intera generazione.
Per T2: Trainspotting, lo sceneggiatore Hodge è partito ponendosi una sola domanda: cosa è accaduto a quei quattro amici e come si sono trasformati con il tempo? Per rispondere a tale domanda, Boyle ha voluto che gran parte del comparto tecnico di Trainspotting lavorasse anche a T2: Trainspotting: dal produttore Andrew Macdonald alla costumista Rachel Fleming e al compositore Rick Smith. Per la direzione della fotografia e le scenografie sono stati invece reclutati Anthony Dod Mantle e Mark Tildesley e Patrick Rolfe. "Per me era importante, direi vitale, avere con me gran parte della squadra originale. Volevo però che vi fossero anche dei nuovi punti di vista, apportati da gente che ha avuto la possibilità di guardare il primo film dall'esterno e di coglierne pregi e difetti in modo da apportare alle riprese qualcosa di nuovo. Cercavo un mix di autenticità e innovazione, di familiare e sconosciuto", sottolinea il regista.
Il cast
A dirigere T2: Trainspotting è Danny Boyle, regista e produttore inglese premio Oscar per The Millionaire (in grado di racimolare per 8 Oscar). Dopo il fortunato esordio con Piccoli omicidi tra amici e Trainspotting, Boyle si fa notare con la regia di 28 giorni dopo, The Beach e del fortunato 127 ore, prima di… Vedi tutto
Note
Seguito di Trainspotting, ispirato a un romanzo di Irvine Welsh.
Trailer
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Commenti (10) vedi tutti
Inutile sequel senz'anima. Voto: 2 stelle (2022)
commento di robynestaFighissimo, degno del seppur inarrivabile primo. Regia accattivante e ottima colonna sonora. Unica pecca, finale un po'troppo buonista.
commento di corradopBoyle è ganzo, ma purtroppo il film non arriva neanche alle scarpe del capolavoro del 1996. Mi è piaciuto il finale però.
commento di IlNinjaMediocre film con una pessima colonna sonora dal volume esagerato.
commento di gruvierazOrdinario e scontato sequel di un film"cult"
leggi la recensione completa di Furetto60FATEVI UN FAVORE SCEGLIETE LA VITA! Evitate questo film di merda.
commento di GiorgioBluT2 Trainspotting: una storia da raccontare
leggi la recensione completa di LonganoUn bel sequel che ha qualcosa da dire e poco da ricordare...
leggi la recensione completa di Carlo CerutiTutto molto fico: storia, regia, musica, dialoghi. Consiglio la versione in lingua originale.
commento di mosez78Sulla necessità di ricorrere ad un sequel tardivo, dubbi ci assillano di certo più che gli entusiasmi, che di fatto latitano, pur essendo impossibile non provare una certa simpatia o tenerezza per i quattro derelitti ormai senza speranza.
leggi la recensione completa di alan smithee