Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
Il fatto che Moretti abbia preso qualche distanza dai compagni sessantottini e non sia degenerato come loro è un fatto lodevole, che suscita le simpatie di tutti i sessantottini, lieti di figurare a fianco di lui e non di coloro che lui critica. Tipica formula di successo in ogni campo. Qualche facile battuta sulla dittatura dei figli (non necessariamente unici; Moretti sembra aver sposato la causa demografica del papa e del duce, ma i figli che presenta possono esser clonati anche all'interno della stessa famiglia) o sulle facili prescrizioni e difficili diagnosi mediche o sui critici che lodano film truculenti come Henry (curioso che gli stessi critici lodino anche Moretti e questo suo film), gratuita e insignificante. E' patetico quando si vede che pensa a qualche grande (spesso a Fellini, per esempio nel rimprovero al critico), e arranca nel tentativo vano di seguirlo. Non è artista, e non può farci nulla; il guaio è che è convinto di esserlo, e di essere pure intelligente, ma non fa neppure un discorso, non dice nulla... gioca sul fatto che le stesse cose che non dice lui sono già state non-dette all'infinito dai suoi compagni da cui pretende di prendere le distanze...
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