Regia di Rolando Colla vedi scheda film
Su un isolotto siciliano fervono i preparativi per un matrimonio; a occuparsene sono il fratello dello sposo e un'amica della sposa. Fra i due scatta l'attrazione.
Contro ogni necessità, contro ogni logica, contro ogni evidenza l'amore sboccia: non fermerete mai la primavera, avvertiva Neruda, e questo film di Rolando Colla prosegue il discorso del poeta con (buonissimi) mezzi cinematografici. E' un cinema autoriale, quello del regista svizzero-italiano, con tutto quanto ne consegue: atmosfere rarefatte e dialoghi intensi, nulla lasciato al caso, un'indiscutibile cura la messa in scena, per i dettagli e per gli attori, ma ciononostante un ritmo piatto, sonnolento e, francamente, poco di concreto nella sceneggiatura che porta le firme, oltre che di Colla, di Heloise Adam, Nicole Borgeat e Olivier Lorelle. Insomma, il rischio sbadiglio è sempre dietro l'angolo, sebbene sia doveroso parlare di opera stilisticamente compiuta. Nel cast mancano nomi di evidente richiamo, ma tutti i ruoli centrali sono rivestiti da interpreti di grande esperienza e valido curriculum, in parte e funzionanti: Bruno Todeschini, Alessia Barela, Gianfelice Imparato, Marc Barbè; coproduzione fra Svizzera e Italia, sesta direzione in lungometraggio per Rolando Colla. 4,5/10.
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