Espandi menu
cerca
Voglio la testa di Garcia

Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film

Recensioni

L'autore

hallorann

hallorann

Iscritto dal 7 ottobre 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 90
  • Post 12
  • Recensioni 621
  • Playlist 15
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Voglio la testa di Garcia

di hallorann
10 stelle

Un ricco fazendero messicano ha la giovane figlia incinta, vuole sapere chi è stato, la umilia davanti alla sua “corte” strappandole il nome, Alfredo Garcia. Era un suo fidato dipendente, ora lo vuole morto e darà 10.000 dollari a chi gli porterà la testa. Un’organizzazione parallela viene incaricata di setacciare il Messico per trovare l’uomo. Bennie è il pianista americano di uno squallido night e si mostra interessato all’affare. Elita, una cantante prostituta, è la sua donna. Le confida di essere stata con Garcia, suo vecchio spasimante, una settimana prima e che è morto in un incidente stradale. Il piano del gringo è di trovare la tomba del defunto, tagliare la testa, incassare la taglia e vivere in pace con Elita. La strada che percorrerà Bennie per ottenere i 10.000 dollari sarà dolorosa e lastricata di morti. VOGLIO LA TESTA DI GARCIA è l’apoteosi del cinema di Peckinpah. “Buono o cattivo, bello o brutto, l’importante è che sia mio al 100 %” diceva Sam. I suoi personaggi si muovono in un Messico sporco e polveroso, povero e bellissimo. Essi agiscono ai giorni nostri ma è come se fossero nei western dismessi ufficialmente ma sempre presenti nel dna cinematografico dell’autore de IL MUCCHIO SELVAGGIO. Bennie è il tipico antieroe perdente, romantico e figlio di puttana, cinico e dolente del suo cinema. Film violento, squinternato, necrofilo ed eccessivo, fatto di brutti ceffi e auto scassate, dialoghi con la morte e vita randagia, vissuta e dall’alto tasso alcolico come le vite dello stesso Peckinpah e dell’amico Warren Oates (ottimo protagonista). Nel mondo illustrato (e decantato) dal regista non ci sono più regole, morale e non c’è spazio per gli happy end, solo anarchia e piombo. Eppure la storia d’amore tra Elita e Bennie, magari infelice e sofferta, è una delle cose più struggenti e belle della sua filmografia.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati