Regia di Barry Levinson vedi scheda film
Il personaggio di Williams, dalla parlantina incontenibile, è il 101% dell'essenza americana: si badi bene, perchè questo non è affatto un film che rivaluta la presenza Usa in Vietnam, bensì il classico modo a stelle e strisce per filosofeggiare su questioni contingenti e salvarsi il didietro con scuse puerili e ridicole. Williams è il soldato americano 'buono': i vietnamiti, anche terroristi, che conosce sono buoni e gli vogliono bene; al sergente (l'americano 'cattivo') invece si riservano tutta l'intolleranza verso il popolo vietnamita e tutte le colpe dell'occupazione e dei bombardamenti: questo può funzionare nel sistema decerebrato hollywoodiano, ma non altrove. C'era una sola truppa statunitense in Vietnam, non due; i buoni sentimenti vanno bene, ma le prese in giro non piacciono a nessuno. Chiusa la parentesi polemica necessaria, Good morning Vietnam! è un film dignitoso, dalla trama troppo facile e forzatamente lineare, con un buon protagonista e qualche momento riuscito sotto il profilo della commedia.
Un aviere in Vietnam viene messo a condurre una trasmissione radio. Come speaker è anticonformista e spiritoso, come dj sceglie canzoni rock e ritmate, come conduttore del notiziario è irriverente e si permette persino di dare notizie sgradite ai piani alti dell'esercito. Morale: i soldati lo amano, i superiori lo osteggiano in ogni modo. Quando l'aviere scopre che un suo amico vietnamita è responsabile di un attentato terroristico contro gli americani, il sergente lo rispedisce immediatamente a casa, cosa che avviene nonostante la solidarietà dei soldati e anche di qualche altro ufficiale.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta