Regia di J. Lee Thompson vedi scheda film
"St. Ives" ("Candidato all'obitorio") diretto nel 1975 da
J. Lee Thompson,devo dire che non mi è dispiaciuto,
ma anche un pò perplesso.
La storia si svolge nella provincia Californiana,
e racconta che Ray è uno scrittore,ex giornalista di
cronaca nera che non guadagna abbastanza,
e accetta di buon grado diecimila dollari per fare
da intermediario tra un ricco signore,in compagnia
di una bella donna ex poliziotto,e i ladri che gli hanno
sottratto i diari.
Nel frattempo un assassino fa piazza pulita dei ladri e
cerca di uccidere anche Ray.
Il Film prodotto dalla Warner Bros Pictures
è tratto dal romanzo di Ross Thomas,
ed è diretto da un regista esperto come
J. Lee Thompson che a mio parere fa
un omaggio a quei Noir degli anni '40,
modernizzandoli in quegli anni e se
prima il duro era Bogart,qui è uno
di rango come Charles Bronson,
che da qui comincia anche la collaborazione
con lo stesso regista.
Bisogna dire che il tutto si snoda dell'indagine
che comincia Ray a trovare i diari segreti di questo
ricco signore,in compagnia di una bella donna,
che si diverte a vedere Film muti e gli danno
la missione di trovare dei diari segreti rubati
e ogni volta capita che dove c'è lui ci sono cadaveri,
e lo salva l'amicizia che ha con il tenente.
Insomma il tutto ha un intrigo abbastanza elaborato,
dove girano soldi e ricatti che però capisci quasi
subito chi c'è dietro gli omicidi.
Da segnalare nel Cast la presenza della splendida
e brava Jacqueline Bisset,nel ruolo di Janet Whistler,
che è la Dark Lady fdi turno,la donna dell'uomo ricco
o quasi,che si trova sempre al posto giusto al momento giusto.
Poi figurano anche:
John Houseman-Maximilian Schell-Harry Guardino-
Harris Yulin-Dana Elcar-Michael Lerner-
George Memmoli-Dick O'Neill-Elisha Cook-
Jerome Thor e Val Bisoglio.
Invece nel reparto tecnico segnalerei
le tese musiche originali di
Lalo Schifrin,la cupa fotografia di
Lucien Ballard e scenografie di
Philip M. Jefferies,che rendono
una buona messa in scena.
Un Film medio che punta molto
sul volto di Bronson che si
consacrò come "duro di Hollywood",
che è protagonista di un intrigo
molto teso,anche se è prevedibile
chi c'è sotto gli omicidi,ma a un certo punto
prende un altra piega e diventa solo
una questione di soldi con un finale
dove forse c'è un ripensamento,
e ti lascia con il dubbio,ma resta
il fatto che Thompson ha fatto di meglio.
Il mio voto: 6,5.
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