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Dove l'erba si tinge di sangue

Regia di Clay Borris vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su Dove l'erba si tinge di sangue

di John_Nada1975
6 stelle

"Un film stupido quanto la sua trama". Il giudizio sintetico e definitivo immagino del FIlmTV di diversi anni fa, quando il suo ideale di divertimento e svago ideologico-estetico  da diffondere e propugnare al lettore osservante erano una rassegna completa di film di Maselli al dopolavoro ferroviario; O di "Heimat I e II" di Edgar Reitz per un totale di almeno 40 ore di proiezione conscutive da vedere rigorosamente al cinema e in proiezioni "maratona"con plaid e minidoccia nei bagni, tipo "Non si uccidono così anche i cavalli?", dotandosi di thermos di caffè triplo nero,  buone dosi di MET e benzodiazepine, e fa semplicemente scompisciare dalle risate, per la altezzosità della sua "liquidazione zen" , ma soprattutto per la sua inadeguatezza, senza scomodare la difesa del cinema di "serie B" e dei generi d'azione, in blocco.

Trattasi invece di un ottimo film come detto di serie B di quella che non si fa - quasi- più, cioè quella vera degli anni '80, veloce dalle ottime atmosfere e repentini cambi di registro che vanno nel giro dei primi 15' dall'ambientazione metropolitana dell'inizio di New York, a quella boschiva e survivalistica del resto di metraggio, oggi scimmiottata con troppi effetti speciali immateriali e digitali, e budget alti che non servono, se non per pagare la "star"-prodotto di mero consumo del momento, quasi sempre non all'altezza e inadeguate, rispetto a quelle che citerò.

Qui invece abbiamo una impagabile galleria di ottime facce a partire dal protagonista poliziotto newyorkese in trasferta per i boschi James Remar, che arriva dagli anni '70 ed è sempre stato un pò sottostimato pur essendo ottimo in ogni occasione, anche quelle più drammatiche ed impegnative; per non poter non citare le presenze- garanzia e non ultime di "has-been" dei ruoli da malvagi, come Chris Mulkey e il quasi muto ma gigantesco Nick Cassavetes, per non dimenticare almeno lo sceriffo bastardo e corrotto di Jared Martin,in pausa da qualche postatomico girato in Italia, o serie tv famosa del periodo.

Non mancano inverosimiglianze e qualche faciloneria, esagerazione nelle sequenze di caccia all'uomo da parte dei cattivi coltivatori di marijuana e alla minima occasione assassini spietati a sangue freddo(oggi già sarebbe forse impossibile accostare le due cose in un film distribuito da una major- qui era la Columbia Tristar per la New Line Cinema, stante la cultura di abbellimento e "accettazione" generalmente imposta delle "droghe leggere" e consumi affini, ma quelli erano anni di "guerra alle droghe" della DEA e della ATF per il Governo americano di Reagan e poi Bush Sr.), e  questo fa sì che la cattiveria di certe situazioni, il veloce mestiere con cui sono realizzate molte scene, senza inutili fronzoli nè sbavature, non può che farsi apprezzare e rimpiangere con una più che punta, di nostalgia. Un titolo minore e abbastanza dimenticato, ma molto più rappresentativo di quel che uno possa ricordare, sia del modo di lavorare espressivo della New Line, che del cinema d'azione minore degli anni '80.

Diistribuito nelle sale italiche, mai uscito in dvd italiano, dal tempo della vhs RCA/Columbia Pictures International Video, della fine di quel decennio.

 

John Nada

 

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