Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film
Difficile recensire il seguito di Blade runner senza cadere nell'equivoco. Per me si tratta di un buon film, che difficilmente poteva raggiungere la potenza visionaria del predecessore, ma che in compenso riesce ad aggiornare la complessa materia narrativa in maniera soddisfacente, con una sceneggiatura curata nuovamente da Hampton Fancher, che aveva scritto la prima versione dell'originale e riprende i personaggi del romanzo di Philip K. Dick. È un film pensato in termini visivi, stavolta ricorrendo alla sontuosa illuminazione di Roger Deakins, ma la commistione di noir e fantascienza dell'originale viene arricchita di una suspense non banale, con l'inchiesta dell'agente K che può sembrare inizialmente noiosa o troppo dilatata, ma che serve per preparare il terreno a una parte finale suggestiva e che sviluppa con originalità alcuni spunti del primo film. Denis Villeneuve ha avuto il polso fermo nel dirigerlo, nel confrontarsi inevitabilmente con un caposaldo del cinema degli ultimi trent'anni, ma gli si perdona volentieri qualche piccola caduta e qualche lentezza come le scene in cui appare l'inquietante Niander Wallace, sorta di alter ego del Tyrrell del primo film, poiché il risultato finale è coerente con la visione del film di Ridley Scott e non gioca quasi mai al ribasso. Belle musiche di Hans Zimmer, compositore da me molto amato che qui cita le sonorità di Vangelis e riesce quasi a non farne sentire la mancanza. Nel cast Ryan Gosling domina per via di un personaggio presente in quasi tutte le scene del film, è vero che mantiene la stessa espressione inalterata, ma lo fa in maniera consapevole, non per limiti recitativi che non gli appartengono. Harrison Ford riprende Deckard nella parte finale col suo disincanto che non perde spessore e fra i caratteristi si fa apprezzare soprattutto Robin Wright, mentre un po' delude Jared Leto per una caratterizzazione piuttosto scontata (chissà come sarebbe risultato il personaggio di Wallace con l'interpretazione di David Bowie, a cui si era pensato in un primo momento). Insomma dite quel che vi pare ma è un'operazione più azzardata del previsto, certamente non realizzata con l'occhio al botteghino, un tentativo di riesumare un universo fantascientifico che si era cristallizzato perfettamente nel film di Ridley Scott, che ha partecipato solo come produttore, ma ha chiaramente sostenuto Villeneuve nel suo encomiabile sforzo.
Voto 8/10
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