Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film
Ho amato e amo alla follia Blade Runner. L'ho visto e rivisto non so quante volte, mentre ho rivisto solo per la seconda volta il suo seguito.
La prima volta ero rimasto abbastanza deluso, ma in questa seconda occasione, a distanza di più di un lustro, debbo dire che ho riscoperto totalmente il film ed apprezzato molto di più la difficile quanto coraggiosa opera di Dennis Villeneuve. La storia è bella e convincente. L'ambientazione, le architetture, i suoni, i contesti e l'atmosfera che caratterizzano il film non solo una citazione del primo e indimenticabile capolavoro, ma ne costituiscono lo sviluppo ideale favorità dall'evoluzione tecnologica che ha fatto salti da gigante anche al cinema.
Le musiche ed i suoni di Hans Zimmer e Benjamin Wallfish sono uno dei veri capolavori e capisaldi del film e contribuiscono più che mai a dare solidità al film in continuità con il passato ed in armonia con i canali streaming che trasmettono incessantemente musiche ispirate all'universo Blade Runner. Il concetto di fondo su cosa sia l'umanità e chi possa definirsi umano è un tema quanto mai di attualità specie nei nostri tempi in cui si affaccia prepontemente l'intelligenza artificiale.
Gli attori sono poi magnifici: Ryan Goslin, a mio avviso, dà il meglio di sè in ruoli robotici inespressivi. Robin Wright è sempre brava e convincente. Harrison Ford è una certezza ed è anziano il giusto, coerentemente con il suo ruolo. Jared Leto è un eccezionale trasformista, capace di dare una intensità fuori del comune anche a personaggi che quantitativamente trovano uno spazio limitato in un film comunque lungo, ma non pesante. E poi, in un cameo iniziale, Dave Bautista, che, ultimamente, mi sono trovato in film di diverso genere: è obiettivamente bravo anche nella brevità della sua presenza scenica. Poi, per pochissimo tempo, riappare lei: la meravigliosa Sean Young, algida e perfetta.
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