Regia di Kevin Smith vedi scheda film
Un giorno di ordinaria follia di un commesso e di un videonoleggiatore, alle prese con clienti assurdi e rompiscatole (il tizio ossessionato dalle uova, il venditore di gomme alla nicotina, il vecchio porco, gli spacciatori di quartiere) e coi problemi esistenziali tipici della gioventù di quegli anni. Clerks può essere considerato un involontario ritratto sociale degli anni '90, emblema della quotidianità di chi era ragazzo in quel periodo (non a caso, nella versione italiana, il successivo film del regista fu chiamato Generazione X), di cui presenta tutti gli elementi tipici, dal senso di inadeguatezza (l'abbandono dell'università, la trappola dei lavoretti occasionali) all'insofferenza per un passato spensierato ormai perduto, dalla musica grunge alle citazioni nerd (memorabile la riflessione sugli appalti della Morte Nera...): per motivi anagrafici (e biografici) non è un film fatto per parlare col sottoscritto. L'umorismo nerissimo funziona discretamente e deve tanto al Matt Groening de I Simpson, ma credo che ai tempi l'elemento di maggior curiosità sia stato l'uso sapiente di mezzi inesistenti: un budget inferiore ai trentamila dollari (praticamente i risparmi dei genitori) di cui la metà utilizzato per i diritti di sfruttamento delle canzoni, il quale ha permesso di ottenere una genuina amatorialità che paradossalmente va ad impreziosire la narrazione. Una commedia simpatica, che per quanto mi riguarda si fa ricordare più che altro come trampolino di lancio per la carriera di Kevin Smith.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta